Alla cerimonia erano presenti circa 100 diplomatiche e diplomatici provenienti da tutto il mondo.
Il 10 settembre di venti anni fa, la Svizzera aderiva all’ONU. Oggi, il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha celebrato questo anniversario, inaugurando un modello del Palazzo delle Nazioni alla Swissminiatur di Melide, in Ticino, a testimonianza di un multilateralismo forte e in omaggio alla Ginevra internazionale.
Le parole di Cassis
«Oggi è un giorno speciale: sono passati esattamente vent’anni da quando la Svizzera è diventata membro delle Nazioni Unite», ha affermato il presidente della Confederazione Ignazio Cassis in occasione dell’uscita annuale del corpo diplomatico straniero in Svizzera. Alla Swissminiatur di Melide il presidente della Confederazione ha inaugurato un modello del Palazzo delle Nazioni di Ginevra, la principale sede europea dell’ONU. Alla cerimonia erano presenti circa 100 diplomatiche e diplomatici provenienti da tutto il mondo e la direttrice generale dell’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra (UNOG), Tatiana Valovaya.
Il ruolo internazionale
Il modello simbolizza l’importanza del multilateralismo sul piano internazionale, tanto più in un periodo di crisi in cui la comunità mondiale deve restare unita. In un momento di svolta come quello attuale, segnato dalla guerra in Europa e dalle conseguenze della pandemia di COVID 19, la comunità degli Stati può dare risposte ai grandi temi come la guerra, la povertà estrema, l’approvvigionamento energetico e le crisi economiche mondiali solo in modo congiunto. Per affrontare le sfide del presente c’è bisogno di un’azione multilaterale decisa all’interno dell’ONU, e di regole e riforme accettate e vincolanti. Questo è l’impegno assunto dalla Svizzera in qualità di membro delle Nazioni Unite.
Vent’anni all’ONU, una storia di successo
La Svizzera è l’unico Paese ad aver aderito alle Nazioni Unite a seguito di una votazione popolare. «Il bilancio degli ultimi vent’anni dimostra che il Popolo aveva ragione! La Svizzera può vantare una serie di importanti successi in seno all’ONU», ha ricordato il presidente della Confederazione nel suo discorso davanti al corpo diplomatico straniero. Tra questi successi figurano l’istituzione del Consiglio dei diritti umani nel 2006, a cui la Svizzera ha largamente contribuito, e l’elaborazione dell’Agenda 2030 con i suoi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, adottata nel 2015 da tutti gli Stati membri dell’Organizzazione. La Svizzera è stata un’importante forza trainante di quel processo. L’Agenda 2030 costituisce il quadro di riferimento per affrontare le principali sfide mondiali, come la povertà estrema, il cambiamento climatico, il degrado ambientale e le crisi sanitarie. Purtroppo, la guerra in Ucraina e il COVID-19 stanno ostacolando l’attuazione di questi obiettivi. Affinché sia ancora possibile raggiungerli, saranno necessari grandi sforzi da parte della comunità internazionale e la Svizzera continuerà a impegnarsi in questo senso in seno all’ONU.
Centro della governance globale
«Adesso lo “spirito di Ginevra” si sente anche sulle rive del Lago di Lugano», ha detto Ignazio Cassis a Melide. Il modello del Palazzo delle Nazioni esposto alla Swissminiatur è infatti l’emblema della Ginevra internazionale. Solo nel 2019, nella «sala macchine del sistema internazionale» sul Lago Lemano si sono tenute circa 3200 conferenze internazionali e 4700 visite di alto livello. L’alta concentrazione di organizzazioni innovative, scientifiche e internazionali, rappresentanze e ONG fa di Ginevra un luogo di intensi scambi e un centro della governance globale.
Segnali di fiducia
«Il compito più importante è davanti a noi: il seggio nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU per il biennio 2023-2024», ha ricordato il presidente della Confederazione. L’elezione della Svizzera come membro non permanente del Consiglio di sicurezza dell’ONU il 9 giugno 2022 costituisce infatti un forte segnale del sostegno e della fiducia che la comunità internazionale ripone nei suoi confronti. In seno al Consiglio, la Svizzera infatti intende impegnarsi soprattutto per costruire una pace duratura, proteggere la popolazione civile, rafforzare l’efficienza e affrontare la questione della sicurezza climatica.
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