Negli ultimi 30 giorni, l’oro ha guadagnato il 10,85%. Da inizio anno l’11,16%. Con un andamento inversamente proporzionale al dollaro Usa.
L’oro torna a fare gola agli investitori. A causa al contributo dei dati macro pubblicati negli ultimi giorni negli Usa, come l’indice Pmi dell’industria e soprattutto il dato sugli occupati di Adp, sotto le attese e con la creazione di altri 145mila posti generali. Oggi è atteso il Job Report, rapporto che insieme agli altri condizionerà le prossime decisioni da parte della Federal Reserve, in programma per il 2-3 maggio prossimo. Secondo il consensus è ora di prendere una pausa nel ciclo di aumenti dei tassi di interesse. Oltre a questo, a spingere l’oro, c’è l’inflazione che continua a rimanere alta. In un periodo in cui l’incertezza dilaga sulle piazze finanziarie, dunque, il bene rifugio per eccellenza torna a essere uno tra i più richiesti.
Lo scorso 5 aprile ha infatti raggiunto il picco più alto da 13 mesi: un’oncia, ovvero circa 33 grammi, è stata quotata 2’049,2 dollari. Ieri mattina si è poi riassestato a 2’028 dollari, mentre oggi a 2009’3 dollari l’oncia.
La performance del metallo giallo si sta mostrando inversamente proporzionale al dollaro statunitense, che negli ultimi giorni ha perso terreno nei confronti delle principali valute, valendo 0.9037 franchi e 0.9159 euro. Il Dollar index si è posizionato sui 101,93 punti, valore che non si riscontrava da un anno a questa parte.
Cosa faranno le banche centrali?
Gli esperti, dunque, sostengono che ora la Fed sia più propensa a prendersi una pausa. La crescita dei prezzi, nonostante sia ancora ben lontana dalla soglia del 2% desiderata dalle banche centrali, ha allentato la sua morsa. A marzo nell’Eurozona si è attestata al 6%, negli Usa - dove i dati di marzo sono attesi per la prossima settimana - a febbraio era al 6,9%. Da comprendere come agiranno gli istituti, dato che sembra chiaro come l’inflazione sia spinta ora da un aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime, piuttosto che dall’eccessiva domanda.
Oro o Bitcoin?
Dall’inizio della guerra in Ucraina e quindi dall’incremento dei tassi di interesse, gli investitori hanno cercato di capire quale fosse il bene rifugio migliore. A oggi i metalli preziosi sembrano aver raggiunto il loro picco. Oltre all’oro è cresciuto il valore dell’argento che ha raggiunto un picco a 25,13 dollari l’oncia.
Dopo i problemi riscontrati dalle banche regionali americane e Credit Suisse, anche le criptovalute sono tornate in voga. Nel primo trimestre del 2023 hanno registrato un +53% di capitalizzazione di mercato, con il Bitcoin che ha superato la soglia dei 28mila dollari, per la prima volta da giugno 2022. Nonostante poi sia sceso ai minimi mensili, al di sotto dei 26mila dollari, per via delle speculazioni su Binance, il più grande exchange di cripto.
Oro investimento sicuro
Ma cosa ha scatenato la scelta da parte degli investitori di riversare i loro investimenti sull’oro?
La corsa all’oro è stata fomentata soprattutto dalle speculazioni sulla politica monetaria dei prossimi mesi della Fed. Non solo. Anche i Paesi produttori di petrolio Opec+ ha fatto la loro parte annunciando un taglio a sorpresa della produzione che ha fatto scattare l’aumento dei prezzi dell’oro nero. La ridotta produzione dovrebbe far aumentare nuovamente l’inflazione. Significa che la Fed continuerà nella sua battaglia, perdurando con l’aumento dei tassi di interesse.
Solitamente, quando gli investitori scelgono l’oro è perché intravedono o temono una possibile recessione. Attualmente lo scenario americano è contrastato, ma anche quello europeo. Le prossime azioni da parte delle banche centrali non sono ancora chiare, anche perché l’equilibrio economico finanziario, al momento, è precario. Oltre a questo, le previsioni modeste sui principali pil mondiali hanno fatto crescere l’appeal dell’oro, bene rifugio molto più stabile rispetto ad altri investimenti, ancora di salvataggio in un momento incerto come questo.
Conviene investire ora sull’oro?
Negli ultimi 30 giorni, al 6 aprile, l’oro ha guadagnato il 10,85%. Da inizio anno l’11,16%.
«Le condizioni di mercato giocano a favore dell’oro, con il metallo prezioso ulteriormente supportato dall’indebolimento del dollaro statunitense, rispetto al quale l’oro gode tipicamente di una relazione inversa - ha dichiarato a Kitco l’analista di mercato Rupert Rowling, di Kinesis Money - se a ciò si aggiunge la probabilità che il principale vento contrario dell’oro, l’aumento dei tassi di interesse della Fed, si concluda nei prossimi mesi, il percorso a breve e medio termine del bene rifugio per eccellenza appare corretto».
Secondo David Morgan del Morgan Report, quando si investe sull’oro bisogna avere chiaro l’andamento del prezzo sul lungo periodo. Insomma, non conta tanto il prezzo giornaliero, quanto piuttosto un ragionamento sulle condizioni economiche e finaziarie dell’Occidente a tutto campo.
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