Petrolio: tutti i rischi del caos OPEC nel rapporto AIE

Il petrolio rischia grandi sussulti nel settore energetico senza un accordo OPEC, l’allarme lanciato dall’AIE.

Nel rapporto mensile sul mercato petrolifero, l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) ha allertato sulla possibile volatilità delle quotazioni del greggio e sul rischio di una guerra dei prezzi che potrebbe rallentare la ripresa economica globale.

Quali sono state le previsioni nel rapporto dell’AIE?

Il rischio volatilità nei mercati petroliferi

L’avvertimento sul rischio di volatilità nei mercati petroliferi è arrivato nel report di luglio dell’Agenzia Internazionale dell’Energia. Il problema rimane sempre il grande impasse in cui si trova l’Opec.

Dopo che è saltato il vertice, la tensione rimane alta. Al centro del dibattito interno all’organizzazione sempre la forte tensione tra i due fronti opposti: da un lato Arabia Saudita e dall’altro Russia ed Emirati Arabi Uniti che non sono d’accordo sul punto cruciale, ossia l’estensione della strategia dei tagli di produzione fino al 2022.

Quello che preoccupa maggiormente in questo momento è la prospettiva di un deficit sempre maggiore di offerta, se non si troverà un’intesa tra le parti a breve e questo potrebbe portare a dinamiche sul prezzo del petrolio incerte e minacciose per la ripresa economica globale, in un momento in cui tra le altre cose la domanda globale di carburante si sta riprendendo.

Il mancato accordo sulla proposta di aumento di produzione di petrolio di circa 400 mila barili al giorno da agosto fino a quando ci saranno i tagli all’offerta (stabiliti già fino al 2022) ha portato incertezze sul prezzo del petrolio e ha del tutto annebbiato la possibilità di previsioni future.

L’Agenzia Internazionale dell’Energia ha lanciato un messaggio chiaro e diretto:

“È probabile che i mercati petroliferi rimarranno volatili finché non ci sarà chiarezza sulla politica di produzione dell’OPEC+. E la volatilità non aiuta a garantire transizioni energetiche ordinate e sicure, né è nell’interesse né dei produttori né dei consumatori”

Il rischio rimane, anche se abbastanza remoto, quello di una battaglia per le quote di mercato e un’altalena dei prezzi del petrolio, proprio nel momento in cui la domanda globale stava risalendo grazie ai nuovi allentamenti.