Dopo i livelli record raggiunti negli scorsi giorni, il prezzo del petrolio oscilla e torna a scendere, a pesare nuovi scenari di incertezza e il crollo della domanda cinese di greggio.
Dopo i livelli record raggiunti negli scorsi giorni, il prezzo del petrolio oscilla e torna a scendere. Sicuramente al centro del nuovo calo nelle quotazioni: i segnali di debolezza sul clima generale di ripresa, il rimbalzo effettivo della domanda, ma anche le evoluzioni geopolitiche in corso.
Nella giornata di martedì 8 giugno il petrolio ha ampliato le perdite, tra i motivi le preoccupazioni ancora alte per la ripresa globale e i dati delle importazioni di oro nero da parte della Cina in forte diminuzione per il mese di maggio 2021.
Perché il prezzo del petrolio torna a scendere?
Dopo il rally degli scorsi giorni che ha visto il prezzo del petrolio salire fino a 70 dollari al barile, per la prima volta dall’ottobre del 2018, ha vacillato a causa dei forti cali di domanda nel commercio asiatico.
A spiegare il calo, attualmente in corso, non è solamente l’incertezza sulla ripresa economica globale quanto piuttosto le importazioni cinesi in netta diminuzione nel mese di maggio 2021. Un dato che preoccupa gli esperti, dal momento che il calo registrato è del 14,6% nel mese di maggio.
Il problema è che le importazioni cinesi di petrolio ai minimi da cinque mesi, spiegano gli esperti, sono un segnale che conferma la debolezza del mercato asiatico. Se, infatti, consideriamo che l’India è alle prese con una situazione economica, sanitaria e sociale disastrosa a causa della diffusione dei contagi che continuano a minare la previsione di una ripresa della domanda globale di oro nero per la seconda metà dell’anno.
Anche la situazione geopolitica, poi, preoccupa abbastanza. Rimane infatti da chiarire la situazione Iran, dal momento che molto probabilmente saranno rimosse le sanzioni da parte dell’amministrazione statunitense e vi sarà un aumento di flussi di greggio iraniano.
Quali sono le possibili prospettive per il greggio?
Nonostante il calo nei prezzi del petrolio rimane alta la fiducia nelle prospettive della domanda, dal momento che la campagna vaccinale globale aumenta a ritmo record - soprattutto negli Stati Uniti e nell’Unione Europea - e con questa riprende anche la mobilità.
Gli esperti infatti prevedono anche la ripresa del traffico nelle principali città europee a livello pre-pandemia.
L’avanzata del greggio si è arrestata diverse volte durante questi 12 mesi, ma nonostante questo i prezzi sono tornati ai livelli del 2018 grazie al miglioramento complessivo della domanda globale.
Anche se insieme alle luci, rimangono ancora molte ombre a causa del ritorno dei contagi nell’America Latina e in Asia, quasi a ricordare che comunque il rimbalzo del prezzo del petrolio continuerà ad essere irregolare almeno per un po’.
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