Economia svizzera in crescita: bene il PIL ne Q3

Redazione

01/12/2023

01/12/2023 - 09:35

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Nel 3° trimestre 2023 il PIL svizzero al netto degli eventi sportivi ha realizzato una crescita inferiore alla media (+0,3 %), dopo la leggera flessione del trimestre precedente (−0,1 %)*. Il contesto internazionale rimane difficile e di conseguenza la creazione di valore nel comparto industriale è in stagnazione. Il terziario, invece, ha nuovamente dato impulsi positivi.

Economia svizzera in crescita: bene il PIL ne Q3

Dopo un trimestre precedente in negativo, la creazione di valore aggiunto apportata al PIL svizzero dal

del

settore manifatturiero (−0,0 %) non ha praticamente subìto ulteriori flessioni. La creazione di valore è salita soprattutto nell’industria chimica e farmaceutica (+1,2 %) – settore svizzero generalmente poco esposto alle fluttuazioni economiche – grazie a una crescita dinamica delle esportazioni e del fatturato. I settori industriali più sensibili all’andamento congiunturale, come l’industria metalmeccanica, hanno invece registrato un andamento assai modesto nel 3° trimestre, anche perché risentono sempre di più della debole domanda internazionale. Ciononostante le esportazioni di beni hanno messo a segno una forte crescita nel 3° trimestre (+6,2 %), anche grazie al commercio di transito.

I settori che vanno meglio

Nel 3° trimestre i rami del terziario si sono sviluppati in modo eterogeneo: il valore aggiunto è cresciuto nella sanità e nel sociale (+0,7 %) e nel commercio (+1,1 %) e anche il settore dei trasporti e delle comunicazioni (+0,3 %) ha fornito un impulso, seppur modesto. Il trasporto passeggeri è progredito, mentre quello delle merci ha subìto un rallentamento a seguito di uno sviluppo industriale piuttosto debole. I servizi alle imprese (−0,1 %) hanno invece accusato una flessione e anche il settore alberghiero (−3,7 %) ha fatto un passo indietro, per la prima volta da oltre due anni. I servizi si sono complessivamente evoluti al di sotto della media storica. Ciò è in linea con il debole sviluppo delle esportazioni di servizi (+0,4 %) e una domanda finale interna tuttora sottotono (−0,0 %).

Bene anche i consumi

I consumi pubblici (+0,5 %) sono stati l’unica componente della domanda interna a registrare una crescita sostanziale, in linea con la media storica. I consumi privati (+0,2 %) sono invece avanzati solo moderatamente. Lo scorso mese di settembre, il più caldo dall’inizio delle misurazioni, ha comportato un fabbisogno di riscaldamento decisamente inferiore. Altri settori di consumo si sono evoluti in modo eterogeneo. Gli investimenti edilizi (+0,2 %) sono risultati deboli; il valore aggiunto nel settore delle costruzioni (−0,3 %) è leggermente sceso a seguito di un calo del fatturato nell’edilizia. Gli investimenti in beni di equipaggiamento (−1,1 %) hanno accusato una flessione per il secondo trimestre consecutivo. Gli investimenti in generale sono diminuiti, salvo nelle categorie «ricerca e sviluppo», «beni elettronici» e «mezzi di trasporto».

In risposta alla flebile domanda interna, le importazioni di beni e servizi sono cresciute soltanto di poco (+0,7 %). Poiché le esportazioni hanno realizzato un incremento più consistente, nel 3° trimestre il commercio estero nel suo complesso ha contribuito fortemente alla crescita del PIL.

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