Dopo la forte crescita (+0,9 %) del 1° trimestre, nel 2° trimestre 2023 il PIL al netto degli eventi sportivi è rimasto invariato. A frenare sono i settori manifatturiero e farmaceutico.
Dopo un inizio dell’anno positivo, nel corso del 2° trimestre la creazione di valore dell’industria manifatturiera ha subìto una diminuzione (−2,9 %). L’industria chimico-farmaceutica ha registrato una flessione significativa (−2,3 %): dopo la forte crescita tra il 2015 e il 2022, questo settore ha conosciuto un sostanziale ristagno.
Ma c’è di più: il difficile contesto internazionale ha pesato sui settori sensibili alla congiuntura come l’industria metalmeccanica, tanto da far decrescere la creazione di valore del degli altri settori industriali. Questo dato è stato accompagnato da un calo delle esportazioni di beni in molti Paesi e categorie (−1,2 %).
L’edilizia non tira più
Il settore dell’edilizia ha subìto una battuta d’arresto a causa del calo del fatturato in tutti i segmenti dell’industria edile, comportando così una lieve diminuzione della creazione di valore (−0,7 %). Anche gli investimenti nell’edilizia (−0,8 %) hanno registrato un andamento leggermente negativo, alla stregua degli investimenti in beni d’equipaggiamento, che sono diminuiti su ampia scala (−3,7 %). I settori dell’informatica, della ricerca e sviluppo e dei veicoli hanno inciso significativamente su questo risultato.
Dove c’è la crescita
Per contro c’è stato un incremento sia dei consumi pubblici (+0,1 %) che di quelli privati (+0,4 %). In particolare, le spese dei privati per l’abitazione e per i servizi sono aumentate soprattutto nella sanità e nel settore alberghiero e della ristorazione. Ciò ha contribuito, insieme al ritorno dei turisti stranieri a una forte crescita della creazione di valore nel settore alberghiero e della ristorazione (+5,2 %).
Bene il terziario
Anche la maggior parte del terziario ha registrato una crescita: la creazione di valore è aumentata nella sanità e nel sociale (+0,8 %), nei servizi alle imprese (+0,7 %) e nel settore dell’intrattenimento (+0,7 %). Al contrario, nel settore dei trasporti e delle comunicazioni la creazione di valore ristagna (+0,0 %), con un aumento del trasporto di persone e una diminuzione del trasporto di beni. Nel settore dei servizi finanziari (+0,0 %), la creazione di valore si è stabilizzata dopo diversi cali consecutivi. In particolare la compravendita di titoli ha mostrato alcuni segnali di ripresa sulla scia dell’aumento delle esportazioni di servizi finanziari. Il commercio al dettaglio (−0,4 %) ha invece riscontrato un leggero calo. Tuttavia il commercio ha registrato nel complesso un risultato superiore alla media (+2,1 %) grazie al sostegno del commercio all’ingrosso e di automobili.
La spinta arriva da fuori
Il commercio estero ha dato un contributo complessivo positivo alla crescita del PIL nel 2° trimestre. Il calo delle esportazioni di beni contrasta con l’aumento delle esportazioni di servizi (+2,6 %) e il calo delle importazioni di beni e servizi (−3,7 %).
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