Nonostante l’incertezza dilagante al di fuori del confini svizzeri, il settore dei servizi continua a migliorare.
Anche nel 2° semestre del 2022, la crescita è proseguita. Il Pil è aumentato ancora dello 0,3%, a seguito di un incremento registrato nel 1° trimestre di quest’anno dello 0,5%. L’aumento del valore aggiunto è stato riscontrato, in modo particolare, nel settore dei servizi, dopo l’allentamento delle misure anti-Covid. Con il ritorno alla normalità, i privati sono stati incoraggiati nel consumare di più, mentre sul fronte dell’industria manifatturiera, la creazione del valore aggiunto è leggermente scesa.
Bene il settore dei servizi
La ripresa del 2° semestre ha caratterizzato soprattutto i settori colpiti dalle misure anti Covid, come industria alberghiera e ristorazione, con una crescita del 12.4%, dovuto al ritorno nei confini elvetici del turismo estero. Secondo le stime, tuttavia, il settore non è ancora tornato ai livelli del 2019, con una creazione del valore aggiunto rimasta inferiore ai valori pre-crisi di circa il 10%.
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Il valore aggiunto è cresciuto nel segmento arte, intrattenimento e attività ricreative dell’1,4%, anche se al netto degli eventi sportivi risulta in calo del 17% rispetto al 2019.
Evoluzione positiva anche per il settore dei trasporti e delle comunicazioni, in risalita del 4,4%, al 3% sopra il livello pre-crisi.
Solamente due settori del ramo servizi hanno registrato un calo: il settore dei servizi finanziari, giù dell’1,5%, e quello del commercio sia al dettaglio alimentare che all’ingrosso, segnando -2,1%.
Sul fronte delle esportazioni è stato riscontrato un andamento positivo, in crescita del 5%.
In aumento anche i consumi privati, dell’1,4%, con le spese economiche incrementate uscite al ristorante o soggiorni in alberghi. Bene anche i beni di equipaggiamento, i cui investimenti hanno assistito a un incremento del 2,6%.
Domanda interna in crescita
Complessivamente, la domanda interna è aumentata, facendo salire il tasso di importazione al 2,1%. Mentre sul fronte degli investimenti edili, c’è stato un lieve calo dello 0,2%, così come per l’edilizia giù dell’1,7%. Anche l’industria manifatturiera ha presentato una diminuzione dello 0,5%, dopo sette trimestri di crescita superiore alla media. Al calo ha contribuito in larga misura l’industria chimico-farmaceutica, le cui esportazioni hanno fatto registrare una diminuzione. Da segnalare invece una lieve espansione degli altri comparti industriali, di norma più sensibili all’andamento congiunturale. È stato osservato un forte calo anche nelle esportazioni di merci (−11,5 %), in parte a causa dell’andamento negativo del commercio di transito.
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