Il mancato versamento da parte della Bns e l’incremento delle uscite per alcune voci prospettano un anno difficile per le casse del Cantone.
Il rosso dei conti cantonali si fa sempre più profondo. Chiudere l’anno in corso con 79,5 milioni di deficit, come indicava il preventivo 2023 presentato a dicembre «non sarà verosimilmente possibile», ha scritto il Consiglio di Stato ticinese. Mercoledì sono stati diffusi i dati relativi al preconsuntivo aggiornati al 30 aprile e hanno mostrato delle cattive notizie. Secondo le stime, infatti, le casse dello Stato saranno profondamente in negativo per la fine dell’anno. A pesare come dei macigni, le minori entrate pari a 88,7 milioni di franchi e le maggiori spese che salgono a 56,2 milioni. Tali da far precipitare i conti a -224,4 milioni di franchi.
Le cifre presentante a dicembre, tuttavia, avevano tenuto in considerazione i 137 milioni provenienti dalla Banca nazionale svizzera. Nonostante fosse atteso l’azzeramento dei versamenti da parte dell’istituto, data l’annunciata chiusura in passivo. Tolta questa somma, all’appello mancano altri 7,9 milioni.
Maggiori spese per il Canton Ticino
A incidere anche i minori ricavi provenienti dalle imposte, come la revisione dell’imposta di circolazione che alle casse dello Stato costa ben 16 milioni, compensati in parte dal mancato contributo di 4 milioni all’abbonamento Arcobaleno. Un aiuto arriva dall’aumento dei gettiti fiscali di 6,6 milioni. Da BancaStato e Azienda dei rifiuti arrivano 3 milioni a testa.
Per gli asilanti sono state segnalate 20,6 milioni di uscite extra e 16,9 milioni in più per prestazioni a persone con statuto S. Alla sfilza di uscite, si aggiungono altri 14 milioni di partecipazione ai premi di assicurazione sanitaria, 8 milioni di spese per il personale docente e 6 di interessi passivi dovuti all’aumento dei tassi.
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Attesa la discussione in Gran Consiglio
Settimana prossima il Gran Consiglio, durante la sua sessione, discuterà riguardo le cifre presentate dal Consiglio di Stato e del Consuntivo 2022, chiuso con un avanzo di 3 milioni contro le aspettative che davano le casse in rosso di 134,9 milioni. Attese poi le manovre per il varo del Preventivo 2024. L’obiettivo è deficit di «soli» 40 milioni di franchi, in vista del pareggio 2025. Il direttore del Dfe del Cantone Ticino, Christian Vitta, sentito da diverse testate, si è espresso con cautela «Dove arriveremo con le varie tappe di questo percorso, lo potremo dire con certezza solo quando avremo terminato questi lavori», ha dichiarato al Corriere del Ticino.
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