A causa dell’instabilità geopolitica e dei prezzi energetici elevati, la Seco prevede un deciso rallentamento della crescita economica del Paese.
Il gruppo di esperti della Segreteria di Stato dell’Economia (Seco) prevede che l’economia svizzera crescerà a un tasso dell’1,1% nel 2023, passando poi all’1,5% nel 2024. La situazione energetica in Europa si è attenuata negli ultimi mesi, ma la pressione inflazionistica elevata a livello internazionale sarà il principale fattore di questa evoluzione nettamente sotto gli standard.
Andamento del Pil tra luci e ombre
Il Pil della Svizzera ha fatto registrare una battuta d’arresto nel quarto trimestre del 2022. Il difficile contesto internazionale ha frenato i settori industriali sensibili all’andamento congiunturale, e le esportazioni di beni sono diminuite. Viceversa la domanda interna ha continuato a crescere, sostenuta tra l’altro dal robusto aumento dell’occupazione. Dai recenti sondaggi congiunturali sono emersi risultati eterogenei.
Nel complesso, tuttavia, gli ultimi indicatori lasciano presagire uno sviluppo solido dell’economia svizzera nell’attuale primo trimestre.
Segnali positivi dall’economia internazionale
A livello internazionale, la situazione economica appare un po’ più positiva di quanto ipotizzato a dicembre. In Cina, dopo l’abbandono della politica “zero COVID”, è iniziata una chiara ripresa economica. Inoltre, la situazione energetica in Europa si è attenuata negli ultimi mesi.
Ciò nonostante, nei principali Paesi industrializzati l’inflazione di fondo ha fatto registrare di recente un andamento meno favorevole del previsto, per cui è lecito attendersi un orientamento più restrittivo della politica monetaria internazionale e, di conseguenza, un effetto di contenimento della domanda mondiale.
Inflazione in crescita in Svizzera
Anche per l’economia nazionale si prevedono, per il momento, tassi di inflazione relativamente elevati. Questa dovrebbe attestarsi al 2,4% nel 2023. Sostenuto dalla buona situazione del mercato del lavoro e dagli aumenti dei salari nominali, i consumi privati dovrebbero aumentare moderatamente nei prossimi trimestri. In questo contesto, per gli investimenti si prevede una crescita inferiore alla media.
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Sviluppo economico sotto la media
Alla luce di tutto ciò, il gruppo di esperti prevede una crescita economica in Svizzera dell’1,1% per il 2023 (previsione di dicembre: 1,0%). Ciò equivarrebbe a uno sviluppo economico nettamente inferiore alla media, senza peraltro entrare in recessione. Come in precedenza, il gruppo di esperti ipotizza che nel prossimo inverno 2023/24 non vi sarà una penuria di energia con diffuse interruzioni della produzione, ma che al contempo i prezzi del gas e dell’elettricità rimarranno elevati rispetto ai valori storici.
La ripresa proseguirà nel 2024
Entro la fine del 2024, la situazione energetica in Europa dovrebbe normalizzarsi e i tassi di inflazione a livello internazionale dovrebbero gradualmente diminuire. A quel punto si dovrebbe assistere a una certa ripresa della domanda mondiale. Il gruppo di esperti riduce leggermente all’1,5% le previsioni di crescita dell’economia svizzera nel 2024 (previsione di dicembre: 1,6%) con un’inflazione media annua dell’1,5%.
Il rallentamento economico avrà probabilmente un effetto negativo anche sul mercato del lavoro. Dopo il 2,0% in media nel 2023, il tasso di disoccupazione dovrebbe attestarsi al 2,3% nel 2024.
Rischi congiunturali a livello mondiale
A livello internazionale i rischi legati all’inflazione e alle conseguenti reazioni di politica monetaria hanno assunto contorni più distinti. In particolare, l’inflazione potrebbe rivelarsi ancora più persistente, frenando ulteriormente la domanda mondiale e rendendo necessaria una politica monetaria più restrittiva. Ciò aggraverebbe i rischi esistenti legati all’impennata dell’indebitamento a livello mondiale, così come i rischi di correzioni sui mercati immobiliari e finanziari.
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La crisi energetica è ancora una minaccia?
Permangono inoltre i rischi per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico e i prezzi dell’energia, specialmente per il prossimo inverno 2023/2024. Se in Europa si verificasse una forte penuria di energia, con perdite di produzione su larga scala e un significativo rallentamento, anche in Svizzera bisognerebbe aspettarsi una recessione accompagnata da una forte pressione sui prezzi.
Non si esclude comunque un andamento più positivo di quanto ipotizzato nelle previsioni congiunturali, ad esempio se la situazione energetica e l’inflazione si sviluppassero in modo più favorevole del previsto, andando così ad irrobustire la domanda nazionale e quella estera.
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