Previsioni Pil negative e dubbia solidità delle banche. L’Europa può ancora affidarsi alla leadership della Germania?

Matteo Casari

13/04/2023

13/04/2023 - 14:13

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La Germania è stata storicamente il motore trainante dell’UE a livello economico. Tuttavia, l’FMI prevede uno scenario di recessione imminente nel Paese.

Previsioni Pil negative e dubbia solidità delle banche. L'Europa può ancora affidarsi alla leadership della Germania?

Martedì il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha previsto che il Pil tedesco si contrarrà dello 0,1% nel 2023, prima di espandersi dell’1,1% nel 2024. Le ultime rilevazioni degli indici macroeconomici hanno mostrato che il mese scorso l’industria manifatturiera tedesca ha registrato il più forte calo di attività da quasi tre anni a questa parte, toccando il livello più basso da maggio 2020. La principale economia europea riuscirà a uscire dalla crisi e a riportare a galla il resto del continente?

La Germania si lascia la crisi alle spalle?

Secondo il presidente della Bundesbank Joachim Nagel, le preoccupazioni della Germania per l’energia sono finite e la più grande economia europea possiede la giusta forza per riprendersi dal doppio shock della pandemia e della guerra in Ucraina. Martedì l’FMI ha previsto che il Pil tedesco si contrarrà dello 0,1% nel 2023, prospettandosi come il secondo peggior risultato tra le principali economie dopo il Regno Unito. Le stime risultano più ottimistiche per l’anno prossimo, quando questo dovrebbe tornare a crescere dell’1,1% nel 2024.
Al centro delle preoccupazioni per le prospettive economiche della Germania e dell’intero Vecchio Continente, il rischio di una crisi energetica. In questi mesi, l’Europa si sta sforzando di ridurre la sua dipendenza dal gas russo, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca.

Le previsioni economiche e la fornitura energetica

La produzione tedesca è diminuita dello 0,4% nel quarto trimestre e si prevede una nuova contrazione nel primo del 2023, entrando in un possibile scenario di recessione. A margine degli incontri di primavera del Fmi, il presidente della Bundesbank Joachim Nagel, ha dichiarato alla Cnbc, di essere «più ottimista» del Fondo e di non vedere alcuna possibilità di recessione quest’anno.
Ha inoltre affermato che i progressi compiuti dalla Germania nel diversificare le forniture di gas naturale liquefatto (GNL) dalla Russia e l’aumento dello stoccaggio, dovuto all’accumulo di capacità durante l’ultimo inverno mite, fanno sì che l’economia del Paese sia in grado di affrontare anche la prossima stagione fredda.

Debole il settore manifatturiero

Le ultime rilevazioni dell’indice degli acquisti hanno mostrato che l’industria manifatturiera tedesca, che rappresenta circa un quinto dell’economia del Paese, ha registrato a marzo il più forte calo dell’attività da quasi tre anni a questa parte, raggiungendo il livello più basso da maggio 2020.
Tuttavia, Nagel ha affermato che ciò è dovuto agli effetti persistenti della pandemia Covid-19 e della guerra della Russia in Ucraina: «L’industria tedesca ha una buona capacità di affrontare la situazione, c’è questa forza intrinseca nell’economia tedesca e credo che la supererà e tornerà ai livelli che abbiamo visto prima della pandemia».

Inflazione e stretta monetaria della BCE

La Banca centrale europea (Bce) ha aumentato i tassi di interesse di altri 50 punti base a marzo, portando il suo tasso principale al 3%, mentre il continente continua a fare i conti con un’inflazione elevata. Nell’eurozona, questa è scesa al 6,9% a marzo dall’8,5% di febbraio, grazie al raffreddamento dei costi energetici. Ma l’inflazione di fondo, che esclude i prezzi volatili di cibo, energia, alcol e tabacco, è aumentata fino a raggiungere un massimo storico del 5,7%.
Nagel ha affermato che la persistenza di un’elevata inflazione di fondo ha dimostrato che il Consiglio direttivo della Bce, di cui egli è considerato uno dei membri più “falchi”, deve ancora procedere con l’inasprimento della politica monetaria. «Per me è importante anche il fatto che nelle ultime cinque settimane abbiamo attraversato una fase di incertezza sui mercati finanziari e ora dobbiamo capire quale sia stato l’impatto di questa situazione. Dobbiamo aspettare i dati in arrivo fino alla prossima riunione di maggio e poi vedremo», ha dichiarato.

Il settore bancario tedesco è abbastanza solido?

A marzo, i mercati finanziari sono stati scossi dalle preoccupazioni per il settore bancario mondiale. Il crollo della Silicon Valley Bank negli Stati Uniti all’inizio del mese scorso ha innescato timori di contagio che hanno portato al crollo di diversi istituti di credito regionali statunitensi e al salvataggio d’emergenza di Credit Suisse da parte del colosso svizzero UBS.
Inoltre, sempre a marzo le azioni della Deutsche Bank hanno subito un brusco calo per alcuni giorni, dopo un’improvvisa impennata del costo dell’assicurazione dei credit default swap (CDS). Gli analisti hanno in gran parte attribuito questo fenomeno al panico mal riposto del mercato, ma anche alle preoccupazioni per la ben documentata esposizione dell’istituto di credito tedesco al settore immobiliare commerciale, considerato un anello particolarmente debole dell’economia statunitense.
Tuttavia, anche in questo caso Nagel ha ribadito la sua fiducia verso l’economia del proprio Paese, affermando che il sistema bancario tedesco è sicuro e solido. «Penso che dobbiamo essere vigili quando si tratta del settore bancario commerciale, ma permettetemi di cogliere questa opportunità per dire qualcosa sul settore bancario tedesco. Continuo a sostenere che rimanga molto solido», ha commentato il presidente della Bundesbank. «Penso che, rispetto a 15 anni fa, sia molto meglio capitalizzato, con una migliore situazione di liquidità, quindi non ho dubbi».

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