La corsa dei tassi d’interesse non si ferma? Philip Lane anticipa le prossime mosse della Bce

Matteo Casari

19 Aprile 2023 - 15:30

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Il capo economista dell’istituto centrale afferma che data l’incertezza della situazione economica, si proseguirà con la stretta alla politica monetaria. Questa volta, però, il rialzo potrebbe essere più basso.

La corsa dei tassi d'interesse non si ferma? Philip Lane anticipa le prossime mosse della Bce

Il capo economista della Banca centrale europea (Bce) martedì si è detto favorevole a un ulteriore aumento dei tassi di interesse nella prossima riunione di maggio. La sua portata dipenderà dai dati macroeconomici in arrivo, in particolare da un’indagine sulle banche della zona euro.

Rallenta la corsa dei tassi?

Si prevede che il 4 maggio la Bce alzerà i tassi per la settima volta consecutiva, nel tentativo di ridurre l’inflazione ostinatamente alta nell’eurozona. I responsabili in politica economica dell’istituto sarebbero orientati verso un aumento di 25 punti base, come hanno dichiarato alla Reuters fonti direttamente a conoscenza della discussione. Se la decisione dovesse essere questa, si tratterebbe di un aumento dimezzato rispetto agli ultimi ritocchi effettuati ai tassi di riferimento.

La soluzione migliore con l’economia in ripresa

La principale indiscrezione riguardo il proseguimento della corsa dei tassi arriva da Philip Lane, capo economista e membro del Consiglio Direttivo della Bce. Incaricato di formulare proposte politiche alla istituto finanziario europeo, ha dichiarato che un rialzo dei tassi resta «la base di partenza» anche dopo che le tensioni nel settore bancario si sono attenuate, le limitazioni nelle forniture sono diminuite e i prezzi del gas sono scesi.
«A questo punto, a due settimane di distanza, credo che la linea di base sia che dovremmo aumentare i tassi di interesse a maggio, ma non ho intenzione di stabilire un numero predefinito in termini di quantità», ha dichiarato Lane a Bloomberg TV.

Dati macroeconomici il fattore chiave

Il membro del Consiglio Direttivo della Bce ha affermato che l’entità del rialzo dipenderà dai dati in arrivo. Tra questi saranno cruciali la stima preliminare del tasso di inflazione di aprile, che uscirà un giorno prima della riunione, e i dati sul Pil del primo trimestre dell’anno previsti per il venerdì precedente.
Lane ha tuttavia indicato come «più importante» l’indagine sul credito bancario, la Bank Lending Survey (BLS) della Bce, in cui le banche vengono interrogate sull’offerta e sulla domanda di credito. «Per noi è l’indagine più importante per capire se stiamo effettivamente assistendo a un ulteriore inasprimento delle condizioni di credito», ha aggiunto Lane. La pubblicazione del prossimo BLS è prevista per il 2 maggio, insieme alla stima dell’inflazione di aprile di Eurostat.

Sentiment di imprese e consumatori in calo?

La crescita dei servizi nell’area dell’euro continua ad accelerare, ma il recente entusiasmo delle imprese e dei consumatori potrebbe essersi affievolito, ha poi dichiarato mercoledì il capo economista della Banca centrale europea, definendo i recenti sviluppi «contrastanti».
«L’espansione dell’attività delle imprese di servizi sta accelerando, sostenuta dalla prosecuzione di forti effetti di riapertura e dall’aumento dei redditi, mentre la produzione manifatturiera ha ristagnato nel primo trimestre dell’anno», ha dichiarato Lane a Dublino. «Gli indicatori delle indagini in arrivo suggeriscono che il costante miglioramento del sentiment delle imprese e dei consumatori, che rimane a livelli bassi, potrebbe essersi arrestato», ha aggiunto.

Di quanto aumenterà i tassi la Bce a maggio?

I mercati scommettono ora su un aumento dei tassi di interesse di 25 punti base nella riunione della Bce di inizio maggio, ma gli investitori vedono comunque una possibilità su tre di un aumento di 50 punti base. Il picco dei tassi si piazza appena sotto il 4% e Lane ha affermato che una volta che il tasso di riferimento raggiunge una cifra tonda, vi rimarrà per un lungo periodo prima che si valutino possibili tagli.
L’ex governatore della Banca centrale d’Irlanda ha inoltre osservato che una volta che i tassi scenderanno, potrebbero stabilizzarsi intorno al 2%, senza tornare a livelli negativi.

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