Rispetto all’estate 2021 BAK Economics prevede un aumento dei pernottamenti totali nella misura di 2,3 milioni (+13%). Il motivo? La graduale abolizione della maggior parte delle restrizioni ai viaggi.
Sarà un’estate all’insegna del successo per il mercato turistico svizzero. Lo dichiara BAK Economics che nelle analisi elaborate per conto della Segreteria di Stato per l’Economia (SECO), ha evidenziato come per l’estate del 2022 la domanda di pernottamenti in Svizzera crescerà sensibilmente di circa +2,3 milioni rispetto al 2021.
Le conseguenze della guerra in Ucraina stanno rallentando la ripresa dalla crisi legata al Covid-19. Nonostante ciò, per l’intero anno turistico 2022 si prevede un aumento di quasi 7,3 milioni di pernottamenti (+26,1%). Tuttavia, gli effetti a lungo termine, come quelli relativi alla politica "zero Covid" in Cina o all’assenza prolungata di viaggiatori d’affari a causa di cambiamenti strutturali, fanno sì che il livello di pernottamenti pre-crisi non sarà raggiunto prima dell’inverno 023/2024.
Già nell’inverno 2021/22 si è registrato un aumento dei pernottamenti di oltre il 50% (4,9 milioni). La rapida ripresa della domanda turistica manifestatasi verso la fine dell’estate 2021 è stata rallentata nei primi mesi invernali a causa della variante Omicron. Tuttavia, la domanda turistica in Svizzera si è sviluppata molto bene rispetto all’inverno 2020/2021, crescendo del 52%. L’ampia copertura vaccinale e il decorso per lo più lieve della variante Omicron hanno permesso di applicare restrizioni meno drastiche rispetto all’anno precedente.
Mercato interno e aumento dei prezzi
Gli impulsi di crescita più forti sono arrivati dal mercato interno e dall’Europa, ma nell’inverno 2021/2022 è stato raggiunto solo l’86% del livello pre-crisi. Gli effetti negativi a livello globale rallentano la ripresa della domanda in estate. Nell’estate del 2022, gli effetti della guerra in Ucraina stanno rallenteranno la ripresa della domanda di pernottamenti. Il numero di ospiti provenienti dalla Russia è sceso quasi a zero dall’inizio della guerra. Inoltre, le tendenze inflazionistiche globali, già elevate prima della guerra, sono state ulteriormente inasprite dalle strozzature dell’offerta e da un ulteriore aumento dei prezzi delle materie prime, ciò che sta avendo un impatto negativo sul comportamento dei consumatori.
Cala la fiducia, ma cresce la domanda
In combinazione con il livello generalmente elevato di incertezza dovuto alle tensioni geopolitiche, la fiducia dei consumatori è diminuita in modo significativo. Inoltre, quest’estate gli impulsi di crescita provenienti dai mercati a lunga distanza saranno ulteriormente indeboliti dal rincaro delle tariffe aeree causato dalla scarsità di carburante e di personale. Inoltre, rallenteranno lo sviluppo anche l’assenza della maggior parte dei visitatori provenienti dalla Cina a causa della strategia “zero Covid” e la ripresa esitante del turismo d’affari. Tuttavia, gli effetti di recupero dalla pandemia superano gli altri effetti negativi portando a una notevole crescita della domanda.
Pernottamenti in crescita: tornano gli ospiti USA
Nonostante questi ostacoli, rispetto all’estate 2021 BAK Economics prevede un aumento dei pernottamenti totali nella misura di 2,3 milioni (+13%). Le cause sono da ricercare in prevalenza nella graduale abolizione della maggior parte delle restrizioni ai viaggi e la conseguente necessità degli ospiti di recuperare le vacanze perse. In particolare, gli ospiti provenienti dai mercati a lunga distanza, che finora sono rimasti in gran parte lontani, torneranno sempre più spesso in Svizzera, con un aumento di 2,7 milioni (+209%). La crescita maggiore verrà dagli Stati Uniti. Ulteriori impulsi positivi arriveranno inoltre dagli ospiti europei (+1,6 milioni, +36%).
In questa dinamica di crescita, gli ospiti del Regno Unito la faranno da padrone, quadruplicando i loro pernottamenti rispetto al 2021.
Domanda interna in calo
La ritrovata possibilità di viaggiare all’estero, invece, avrà un impatto negativo sullo sviluppo della domanda interna: rispetto all’eccellente estate del 2021, questa diminuirà di circa 2 milioni di pernottamenti (-16%). L’aumento della domanda turistica da parte degli svizzeri continuerà nel 2023 e 2024, anche se su scala ridotta. A livello internazionale si prevede inoltre che la ripresa osservata finora continui nei prossimi anni, seppur a un ritmo più lento.
... e il 2023?
Nell’anno turistico 2023, si prevede un aumento totale pari a 3,3 milioni di pernottamenti (+9,3%).
Tuttavia, nel prossimo futuro gli effetti negativi a lungo termine citati in precedenza impediranno un ritorno al vecchio percorso di crescita. In tal senso, BAK Economics prevede che il livello di pernottamenti pre-crisi non sarà raggiunto prima dell’inverno 2023/2024. Oltre alla costante ripresa generale della domanda da parte dei mercati a lunga percorrenza, il graduale ritorno degli ospiti cinesi previsto a partire dall’estate 2023 consentirà di superare per la prima volta il livello del 2019.
Ripresa lenta per le aree urbane
Le aree urbane sono state e sono particolarmente colpite dalla crisi di Covid-19. Le città hanno una quota maggiore di ospiti provenienti dai mercati europei e soprattutto da quelli a lunga distanza. In alcuni casi, la ripresa della domanda di questi mercati proseguirà oltre il 2022. Inoltre, il turismo d’affari nelle città, che è stato quasi sospeso durante pandemia, è particolarmente importante. BAK Economics ritiene che circa il 15% del turismo d’affari andrà definitivamente perso a causa degli aggiustamenti strutturali avvenuti nell’ultimo periodo. Pertanto, nonostante una chiara ripresa del turismo ricreativo nelle aree urbane, si prevede che il livello di pernottamenti pre-crisi non sarà raggiunto prima del 2024.
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