In salita i prezzi di ortaggi e affitti, in calo invece trasporto aereo e il settore alberghiero.
A maggio 2023 l’indice dei prezzi al consumo (IPC) svizzero è aumentato dello 0,3% rispetto al mese precedente, attestandosi a 106,3 punti (dicembre 2020 = 100). Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il rincaro è stato del +2,2%. Lo rende noto l’Ufficio federale di statistica (UST).
Fattori scatenanti
La crescita dello 0,3% rispetto al mese precedente è riconducibile a vari fattori, tra cui l’aumento degli affitti delle abitazioni e dei viaggi forfetari. Sono aumentati anche i prezzi degli ortaggi e delle radici commestibili, così come quelli di molti altri prodotti alimentari. Sono invece diminuiti i prezzi dei trasporti aerei e del settore paralberghiero, come pure quelli dell’olio da riscaldamento e del diesel.
Indice dei prezzi al consumo armonizzato: che cos’è?
L’IPCA esprime un valore dell’inflazione supplementare, elaborato sulla base di una metodologia comune dai Paesi membri dell’Unione Europea, che consente di raffrontare il rincaro registrato in Svizzera con quello dei Paesi europei.
I risultati dell’IPCA sono diffusi da Eurostat (Ufficio statistico dell’Unione europea) secondo un calendario prestabilito. A maggio l’inflazione nell’area euro ha registrato un incremento annuale del 6,1%, rispetto al +7% di aprile e al +8,1% dello stesso mese del 2022. A pesare è stata soprattutto la componente rappresentata da cibo, alcolici e tabacco con una crescita del +12,5% rispetto a maggio 2022.
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