Prezzi shock: riscaldamento, benzina e viaggi in continuo aumento. Il Ticino il più colpito

Matteo Casari

28/07/2022

28/07/2022 - 12:21

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Comparis ha reso pubblico un indice in grado di misurare il rincaro dei prezzi come realmente percepito dai cittadini. Beni di servizio e di uso quotidiano cresciuti dell’1,4% solo nell’ultimo mese. La regione più colpita secondo lo studio, sarebbe proprio la Svizzera italiana.

Prezzi shock: riscaldamento, benzina e viaggi in continuo aumento. Il Ticino il più colpito

In collaborazione con il Centro di ricerca congiunturale (KOF) del Politecnico federale di Zurigo (PFZ), Comparis ha pubblicato per la prima volta un indice dei prezzi di consumo che, a differenza del comunemente adottato indice nazionale dei prezzi al consumo (IPC), sarebbe in grado di rilevare quanto l’aumento dei prezzi stia effettivamente colpendo gli abitanti. «La popolazione percepisce l’aumento dei prezzi della benzina, dei generi alimentari, dei viaggi e del riscaldamento e con il nostro indice vogliamo misurare questo rincaro», spiega Michael Kuhn, esperto Comparis in finanze.

Che cosa è aumentato maggiormente di prezzo?

Secondo l’IPC, i beni di consumo e di uso quotidiano sono cresciuti tra maggio e giugno dello 0,5%, mentre rispetto all’anno precedente oggi costi sono cresciuti del 3,4%. Differentemente, l’indice di Comparis ha svelato che rispettivamente i prezzi sono aumentati dell’1,4% in un mese e del 5,6% rispetto al 2021, per cui con percentuali significativamente più alte.
Secondo l’indice, che identifica la guerra in Ucraina come il principale spartiacque di questo fenomeno, i beni più rilevanti che nell’ultimo mese hanno subito la più alta maggiorazione sono il carburante (+7,3%), i viaggi (+7%) e frutta e verdura (+4,9%). L’aumento dei costi di questi beni e servizi tra maggio e giugno 2022 si è rivelato come il più alto in un simile lasso di tempo degli ultimi 22 anni.

Il Ticino la regione più colpita

Suddividendo il rincaro dei prezzi nelle varie zone linguistiche della Confederazione, la parte italiana risulta essere quella che più ne ha risentito. Rispetto al giugno dello scorso anno, il prezzo dei beni di uso quotidiano sono saliti del 6,4%, un aumento decisamente più marcato rispetto a Svizzera romanda (+5,9%) e tedesca (+5,4%). «Il Ticino ha una delle più alte densità di automobili della Svizzera, di conseguenza gli elevati costi legati alla mobilità gravano sulla popolazione. Inoltre, il numero di economie domestiche composte da una o due persone, che risentono maggiormente dell’inflazione percepita, è superiore alla media», ha commentato l’esperto Comparis.

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