Nel pacchetto di proposte che verrà presentato la prossima settimana ci sono acquisti congiunti e un consenso ampio ma difficile fra gli Stati. Si allontana sempre più, invece, l’ipotesi di un tetto al prezzo.
Nessun tetto al prezzo del gas russo - o non ancora. Non passa da qui, almeno per il momento, la strada che l’Ue ha deciso di seguire, allo scopo di contenere gli incrementi in bolletta e i possibili tagli dei flussi verso l’Europa. Nel pacchetto di proposte che verrà presentato presumibilmente «la prossima settimana», secondo quanto dichiarato dal commissario per l’Energia Kadri Simson a margine di una riunione dei ministri a Praga, si procederà lungo strade più praticabili, finalizzate a ridimensionare verso il basso le esigenze e a supportarsi l’uno con l’altro nei momenti di eventuale difficoltà. Quattro i punti: riduzione del consumo, solidarietà tra gli Stati, intervento sui prezzi, acquisti congiunti di gas.
La difficile ricerca di consenso
Il futuro è dunque basato su un’azione congiunta e un consenso ampio alla base di ogni decisione. Ma è proprio a questo punto che i problemi sorgono e crescono. «Siamo d’accordo sulla diagnosi. La terapia è ancora in discussione», ha detto il ministro italiano del cambiamento ecologico Roberto Cingolani, riferendosi in particolare al proliferare di idee, anche molto differenti, utili a incidere su un ribasso dei prezzi.
Il modello di Spagna e Portogallo
Sotto esame anche la questione del’utilizzo del gas per la produzione di elettricità. In questo caso, l’intenzione è di prendere a modello la penisola iberica. «Ciò che abbiamo introdotto in Spagna e Portogallo ha dimostrato di avere un discreto successo», ha dichiarato il ministro spagnolo per il cambiamento ecologico Teresa Ribera. Il timore, espresso in particolare dal governo tedesco, è che però questo aumenti in misura poco sostenibile il consumo di gas. Ecco perché la Germania, assieme ai Paesi Bassi, ha preferito optare per una strada diversa: quella degli acquisti congiunti di gas, allo scopo di strappare prezzi più bassi alla fonte.
Incentivi al risparmio invece del razionamento
Già a marzo gli stati dell’Unione europea avevano concordato acquisti volontari di gas congiunti, grazie a una piattaforma di coordinamento giudicata però meno efficace di quanto dovrebbe. Secondo il segretario di Stato tedesco Sven Giegold, è urgente fare in modo che i prezzi elevati sul mercato a breve termine non danneggino gli acquisti a lungo termine. L’obiettivo primo, ha però precisato, deve restare quello di evitare il razionamento del gas e mantenere gli incentivi al risparmio.
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