Il Consiglio degli Stati adotta la nuova iniziativa per contrastare il cambiamento climatico e l’inquinamento. Il progetto si basa sul miglioramento di una proposta precedentemente bocciata dal Consiglio nazionale lo scorso marzo.
La Svizzera si da un nuovo limite sui consumi di CO2: l’obiettivo è di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Per riuscire nell’impresa, sarà necessario investire cifre per miliardi di franchi nel risanamento di edifici e per sostenere il settore industriale. La decisione è arrivata dal Consiglio degli Stati, che ha approvato con una larga maggioranza il progetto “Per un clima sano (Iniziativa per i ghiacciai)”.
Gli obiettivi dell’iniziativa
Sei mesi fa, il Consiglio nazionale aveva respinto la riveduta di legge sul CO2, che prevedeva un progressivo divieto assoluto dell’uso di combustibili fossili e prevedeva tasse per la popolazione. La Camera dei cantoni ha deciso quindi di adottare un nuovo progetto chiamato "Legge federale sugli obiettivi di protezione del clima”}
. Questa nuova proposta non contiene tasse, bensì incentivi finanziari a beneficio della popolazione e delle imprese.
Un comunicato ufficiale del Parlamento, spiega che il nuovo progetto prevede l’obiettivo delle emissioni nette pari a zero, il che significa che entro il 2050 le emissioni di gas serra dovranno essere ridotte al minimo. L’iniziativa non vieta totalmente lo sfruttamento dei combustibili fossili, ma lo limita soltanto a situazioni particolari, come nei casi di certe regioni periferiche e di montagna.
Risanare edifici e sostenere l’industria
Una delle strade da percorrere per realizzare questo progetto è senza dubbio il risanamento degli edifici. Le misure in questo ambito dovranno sia accelerare la sostituzione di impianti di riscaldamento basati su carburanti fossili, sia promuovere l’efficenza energetica. Il Consiglio degli Stati propone quindi di mettere a disposizione 200 milioni di franchi all’anno per dieci anni per realizzare il risanamento. L’obiettivo è certamente quello di ridurre le emissioni di CO2 a zero entro il 2050, ma anche quello di obbligare di installazione di pannelli fotovoltaici negli edifici in costruzione.
Per quanto riguarda il settore industriale, gli viene richiesto di ridurre del 90% le emissioni entro il 2050. Anche in questo caso è previsto un sostegno federale che si basa sulla promozione di tecnologie per modernizzare il settore. Questo impegno finanziario ammonterà a 1,2 miliardi di franchi spalmati in sei anni.
Infine, il progetto di legge prevede che i flussi finanziari possano, tramite convenzioni, venir indirizzati verso investimenti rispettosi del clima.
La valutazione del progetto da parte dei Consigli
L’iniziativa “per i ghiacciai”, già respinta dal Consiglio nazionale a marzo e non ancora votata dal Consiglio degli Stati, richiedeva a partire dal 2050, di non emettere quantitativi di gas serra superiori alla capacità di serbatoi naturali e tecnici di CO2 di poterla assorbire. Il progetto prevede inoltre che entro tale data i combustibili fossili andrebbero vietati, con la sola eccezione di alcune applicazioni tecnicamente non sostituibili. L’iniziativa popolare è stata depositata nel novembre 2019, con quasi 115mila firme valide.
Il Consiglio nazionale aveva approvato il controprogetto proposto dal Consiglio federale già lo scorso marzo, quando la proposta iniziale è stata respinta. Il rifiuto del vecchio progetto e l’iniziativa del controprogetto erano state quindi praticamente contemporanee. La nuova iniziativa è stata confermata solo ora soltanto per esaminare e gestire al meglio il piano previsto dal controprogetto.
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