L’inflazione ha raggiunto il suo picco e anche nel 2023 i tassi di rincaro saranno superiori agli obiettivi delle banche centrali. Dopo l’aumento dei tassi, nel settore obbligazionario vi sono opportunità.
In tema di investimenti, il 2023 dovrebbe essere un anno di grandi opportunità. Lo affermano gli esperti in investimenti di Raiffeisen Svizzera che prevedono tuttavia nuove oscillazioni.
Scenario stagflazione
Gli economisti prevedono un’inflazione annua del 5.5% per l’Europa e del 4% negli USA. Le banche centrali manterranno la propria politica monetaria restrittiva. L’Europa dovrebbe attualmente trovarsi in una recessione tecnica. Per la Svizzera e gli USA, Raiffeisen prevede nell’anno in corso una crescita risicata. I segnali indicano quindi una stagflazione, ossia di una situazione economica afflitta da un’elevata inflazione e da una crescita bassa o nulla del prodotto.
Opportunità nelle obbligazioni
Dato l’aumento dei tassi degli scorsi mesi, nelle obbligazioni gli esperti intravedono nuove opportunità di investimento. Questa classe d’investimento è tornata intanto a offrire rendimenti ragguardevoli. «All’interno del segmento, consigliamo titoli di stato e obbligazioni societarie di alta qualità. Nelle obbligazioni ad alto rendimento restiamo prudenti, in quanto per le aziende altamente indebitate la combinazione di aumento dei tassi e dinamica economica debole è tossica», ha puntualizzato Matthias Geissbühler, Chief Investment Officer (CIO) di Raiffeisen Svizzera.
Mercati azionari volatili
Per i mercati azionari Raiffeisen prevede oscillazioni costantemente elevate. «Per le azioni si apriranno interessanti opportunità di acquisto solo quando tali processi di adeguamento avranno avuto luogo. Fino ad allora, preferiamo titoli di settori difensivi, ad esempio generi alimentari, sanità e beni di consumo quotidiano. Per i titoli ciclici i tempi non sono ancora maturi», spiega il responsabile investimenti di Raiffeisen.
Sì all’oro e al mattone, no alle cripto
Fondi immobiliari e oro come interessante integrazione, ancora sconsigliate le criptovalute. «A integrazione e ai fini della diversificazione, raccomandiamo l’oro. Il metallo prezioso giallo aveva già relativamente convinto nel 2022 e resta richiesto come protezione contro inflazione e crisi», spiega Geissbühler. Per quanto riguarda le valute, Raiffeisen si aspetta che il franco svizzero rimanga forte a causa delle differenze tra i tassi di interesse e l’inflazione. Tuttavia, gli esperti di investimenti continuano a sconsigliare gli investimenti in criptovalute. Il massiccio crollo dei prezzi di Bitcoin & Co. dimostra che si trattava di una bolla guidata dalla liquidità che ora è scoppiata.
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