2022: quale economia per la Svizzera? Le valutazioni di Martin Neff, Raiffeisen

Redazione

19/01/2022

19/01/2022 - 11:26

condividi
Facebook
twitter whatsapp

Nel 2022 gli economisti di Raiffeisen prevedono una crescita del PIL del 2.5%. A differenza degli USA, ed eventualmente anche dell’Eurozona, nel 2022 in Svizzera non dovrebbe ancora essere avviato un primo aumento dei tassi.

2022: quale economia per la Svizzera? Le valutazioni di Martin Neff, Raiffeisen

Secondo gli economisti di Raiffeisen il 2022 sarà protagonista di una crescita del PIL pari al 2.5%.
Attenzione: nell’anno appena cominciato, la crescita dell’economia svizzera non dovrebbe essere forte quanto nell’anno precedente, ma con un aumento consistente del PIL, la tendenza dovrebbe di nuovo essere superiore alla media. Una volta placatasi l’attuale ondata della variante Omicron, gli economisti di Raiffeisen individuano una potenziale di ripresa soprattutto nei settori dei servizi che prevedono vicinanza alle persone, penalizzati durante l’intera pandemia. L’inflazione in Svizzera dovrebbe mantenersi contenuta, anche grazie ad un franco svizzero tendenzialmente forte.

Punti di forza

A differenza degli USA, ed eventualmente anche dell’Eurozona, nel 2022 in Svizzera non dovrebbe essere avviato un primo aumento dei tassi.
Martin Neff, economista capo di Raiffeisen, prevede che quest’anno l’economia svizzera tornerà sulla via della crescita, la medesima sulla quale viaggiava prima della pandemia.
Anche nel caso di un aumento esponenziale delle infezioni e un numero di casi di quarantena senza precedenti, Raiffeisen indica che la perdita di lavoro massima, limitata a un periodo molto breve, nel peggiore dei casi equivarrà ad uno 0.3% del PIL annuale. «È certo più di quanto registrato nel punto più basso del lockdown a marzo 2021, che è però durato molto più a lungo delle settimane di picco prevedibili ora», ha precisato Martin Neff.

Fase matura

In Svizzera il contraccolpo da coronavirus è stato assorbito in modo sorprendentemente rapido. Le ampie misure di sostegno statali, tra cui soprattutto l’indennità per lavoro ridotto, i crediti COVID-19 e gli aiuti per casi di rigore, hanno evitato un’ondata di fallimenti e una massiccia perdita di posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione è quasi tornato al livello precrisi. Tutti elementi che, secondo la valutazione degli economisti di Raiffeisen, permettono di dire che l’economia svizzera, indipendentemente dalla pandemia non ancora terminata, si trovi già nuovamente in una fase matura.

Scenari internazionali

Ciò vale a maggior ragione per gli USA e un po’ più tardi anche per l’Eurozona. La robusta congiuntura - insieme ai grandi progressi sui mercati del lavoro - secondo la valutazione degli economisti di Raiffeisen dovrebbe mantenere una pressione più elevata sui prezzi rispetto a prima della crisi, anche dopo il venir meno delle enormi distorsioni sul fronte della domanda e dell’offerta dovute al coronavirus. A breve termine, le persistenti difficoltà di fornitura non segnalano comunque alcuna distensione dei prezzi degna di nota. Gli economisti di Raiffeisen Svizzera prevedono quindi per la Svizzera anche nel 2022 un’inflazione di nuovo nettamente superiore dell’1.5% – il che rappresenta però sempre, nel confronto internazionale, un livello estremamente contenuto.

Aumento dei tassi

Negli USA i tassi potrebbero essere aumentati tre volte nel corso dell’anno; in tal modo verrebbe avviata una piccola normalizzazione dei tassi.
E’ possibile che a inizio 2023 anche in Europa possa essere avviata una prima fase di aumenti dei tassi. «In tal modo aumenterebbe anche il margine di manovra della BNS per avviare perlomeno un abbandono dei tassi negativi. Ciò dovrebbe però di certo avvenire solo nel 2023», sottolinea Neff.

Iscriviti alla newsletter

CAMBIO EURO/FRANCO SVIZZERO

-

-

Trading online
in
Demo

Fai Trading Online senza rischi con un conto demo gratuito: puoi operare su Forex, Borsa, Indici, Materie prime e Criptovalute.