Caccia alla ricchezza dei russi: la Svizzera può fare di più?

Redazione

6 Aprile 2022 - 16:52

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L’attuazione da parte della Svizzera delle sanzioni contro gli oligarchi russi ha finora fruttato un bottino di circa 6 miliardi di dollari. Una somma importante, eppure secondo alcuni si dovrebbe fare di più.

Caccia alla ricchezza dei russi: la Svizzera può fare di più?

Premettiamolo subito. Allo stato dell’arte non esistono cifre precise che permettano di definire al centesimo a quanto ammontino i depositi della clientela russa nelle banche Svizzere.
Dalle valutazioni fatte dagli analisti, però, si stima che questo importo si aggiri intorno ai 170-200 miliardi di franchi. Un valore immenso, che include depositi di titoli, ma anche depositi dei clienti e fiduciari.

Di tutto questo patrimonio, "solo" - si fa per dire - 6 miliardi sono stati sequestrati dalle autorità della Confederazione in esecuzione delle sanzioni contro gli oligarchi russi. Una somma che, a detta di qualche critico appare ancora insufficiente (giusto per fare un paragone, fino ad ora l’Italia ha "recuperato" meno di un miliardo di dollari).

Secondo quanto pubblicato oggi da Bloomberg, le voci critiche imputano alla Svizzera un impegno scarso, sollecitando le autorità a fare di più. Eppure proprio la Svizzera - poco più di un mese fa - ha lasciato tutto il mondo a bocca aperta, rinunciando alla sua tradizionale neutralità e adottando in toto le misure dell’UE contro la Russia.

La parola ora passa alla Segreteria di Stato dell’Economia (SECO).
Finora, il governo svizzero si è affidato alle banche per denunciare i fondi detenuti da individui sanzionati e la Segreteria di Stato per gli affari economici ha sequestrato circa dieci proprietà. Sempre Bloomberg ha annunciato che forse giovedì il governo fornirà un aggiornamento sulle sue politiche relative all’Ucraina, includendo potenzialmente una cifra aggiornata per i beni russi bloccati fino ad oggi.

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