Il primo ministro ucraino Shmyhal ha ringrazio la Svizzera per il lavoro svolto.
Si tratta di un passaggio simbolico quello che è avvenuto nella serata di ieri a Davos, tra Svizzera e Gran Bretagna, a margine del World Economic Forum (Wef). Il consigliere federale Ignazio Cassis ha infatti ceduto al governo britannico la responsabilità di portare avanti la conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina che nel luglio scorso si è svolta a Lugano.
Il testimone per il 2023 è passato dunque a Londra. Ma «questo - ha dichiarato alla stampa il ministro elvetico al termine della cerimonia con il Segretario di Stato britannico Grant Shapps, e via video con il primo ministro ucraino Denys Shmyhal - non significa che ci stiamo disimpegnando da questa responsabilità».
Durante la Conferenza di Lugano erano stati stabiliti sette principi per la ricostruzione dell’Ucraina che, a sua volta, aveva presentato il suo piano di ricostruzione, impegnandosi a combattere la corruzione. Promesse a cui «sta già lavorando», ha dichiarato Shmyhal - «anche nel bel mezzo della guerra».
From Lugano to London. Proud to pass on the leadership of the Ukraine 🇺🇦 recovery conference to Secretary of State @grantshapps 🇬🇧 in the virtual presence of PM @Denys_Shmyhal 🇺🇦 .The 7 principles of Lugano: a compass 🇨🇭 for the reconstruction of 🇺🇦 👉 https://t.co/w7TqZTXQK6 pic.twitter.com/chDQijx4i5
— Ignazio Cassis (@ignaziocassis) January 18, 2023
Shmyhal ripone fiducia nell’incontro di Londra
Nell’incontro di Londra sono riposte tante speranze. Il primo ministro auspica infatti che vengano affrontate le urgenti necessità di ricostruzione, soprattutto per ridurre gli ostacoli agli investimenti utili per ripristinare infrastrutture energetiche e abitazioni. Shmyhal è tornato poi su una questione affrontata in diverse occasioni, ovvero la richiesta di una mobilitazione per confiscare i fondi russi congelati: il primo ministro spera infatti che l’incontro londinese porti a questa risoluzione.
La Svizzera in questi mesi ha congelato quasi 8 miliardi di fondi russi. E per Cassis «Lo sforzo è internazionale», senza menzionare alcun cambiamento nella posizione svizzera.
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Il ministro elvetico ha espresso ancora una volta l’importanza dell’evento. «La ricostruzione» dell’Ucraina «accelera le riforme», come la lotta alla corruzione. Supporta il Paese con un reddito e aiuta gli affari. Shapps si è poi congratulato con la Svizzera per il lavoro svolto e ha ricordato che già dall’inizio della guerra i britannici portano avanti il dialogo con Kiev.
Le discussioni sul «Piano Marshall» dell’Ucraina hanno avuto inizio già lo scorso giugno. Si stima che per la ricostruzione ci vorranno tra i 600 e i 700 miliardi di dollari, anche se si attende una nuova valutazione a breve. Molto probabilmente i costi raddoppieranno.
Insieme, i due rappresentanti, hanno poi presentato le condoglianze al popolo ucraino che nella giornata di ieri ha visto precipitare un elicottero, causando la morte di oltre dieci persone, tra cui il ministro degli Interni ucraino.
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