Nonostante il taglio alla produzione deciso settimana scorsa dall’Opec+, i prezzi del petrolio iniziano a cedere.
Solamente una settimana fa, l’Opec+ decideva di tagliare la produzione di petrolio di 2 milioni di barili al giorno. Con l’intento di tutelare il prezzo del greggio, mantenendolo sopra quota 90 dollari, in vista della riduzione della richiesta prevista nei prossimi mesi.
In queste ore, però, le quotazioni del petrolio sono in calo e molti osservatori si stanno chiedendo se l’effetto Opec+ sia già svanito o meno.
“Il petrolio scambia al ribasso a causa delle rinnovate preoccupazioni sulla domanda - ha affermato Ole Hansen, responsabile della strategia sulle materie prime di Saxo Bank -. Il balzo dei prezzi guidato dall’Opec della scorsa settimana è svanito ulteriormente durante la notte con il sentimento di rischio che si è nuovamente inasprito in tutti i mercati a causa delle preoccupazioni che l’economia globale, compresi gli Stati Uniti, dovrà affrontare”.
Diminuisce la domanda in Cina
A causare l’andamento al ribasso, soprattutto l’economia cinese che a settembre ha registrato un’ampia contrazione dell’attività di servizi, scesa a 50,6 punti e manifatturiera scivolata a quota 48,1 punti. In più, la Cina, il maggior importatore di greggio al mondo, deve fare i conti con i casi Covid e la sua politica intransigente che - di fatto - rallenta la sua crescita economica.
E in India
Non solo l’indebolimento dell’economia cinese colpisce il petrolio, ma anche inasprimento dei tassi di interesse da parte degli istituti centrali, intervento dell’amministrazione Biden sulle scorte strategiche e rafforzamento del dollaro statunitense. Ai massimi pluriennali, il dollaro forte significa un maggior costo per gli acquirenti in altre valute e conseguente riduzione della propensione al rischio.
Infine, rallenta anche la richiesta da parte dell’India, terzo consumatore mondiale di petrolio: a settembre la domanda è scesa del 3,6% rispetto a settembre.
Futures petrolio perdono terreno
Intanto, nelle prime ore di oggi pomeriggio, i futures Brent cedono l’1,36% a 94.88 dollari al barile e i futures Wti in flessione dell’1,6% a 89.67 dollari al barile.
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