Seconde case in Svizzera: quali comuni superano la soglia del 20%?

Redazione

31/03/2023

31/03/2023 - 15:26

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Dal 2013 im Svizzera non è più possibile costruire case secondarie nei Comuni con una quota superiore al 20%. Da qui, ogni anno, prende il via l’inventario delle abitazioni.

Seconde case in Svizzera: quali comuni superano la soglia del 20%?

La buona notizia è che il numero di Comuni con una quota di abitazioni secondarie superiore al 20% è rimasto pressoché invariato rispetto all’anno scorso. Il dato emerge dagli inventari delle abitazioni redatti nei Comuni. Vediamo dove sono più diffuse le seconde dimore.

Le più diffuse sono sulle Alpi

Tra i 339 Comuni con una quota di abitazioni secondarie superiore al 20% (nel 2022 erano 334) si contano soprattutto Comuni alpini, ma anche Comuni delle Prealpi e Comuni in prossimità di laghi. Sono pochi i Comuni che registrano per la prima volta una quota superiore al 20% come pure quelli in cui la quota è scesa al di sotto del 20%.

Cosa dice il regolamento

Dal 2013 in Svizzera non è più possibile costruire abitazioni secondarie nei Comuni con una quota di tali abitazioni superiore al 20%. Per poter determinare questa quota, la legge sulle abitazioni secondarie (LASec) impone a tutti i Comuni di stilare un inventario delle abitazioni. Pertanto, a cadenza annuale, i Comuni determinano il numero di abitazioni primarie che, a fine anno, sono presenti sul proprio territorio. Sulla base del numero complessivo di abitazioni è poi possibile calcolare il numero di abitazioni secondarie. Ogni anno, alla fine di marzo, l’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) pubblica questi dati.

Nuova rilevazione statistica

La base statistica per l’elaborazione dell’inventario delle abitazioni è costituita dal Registro federale degli edifici e delle abitazioni (REA) gestito dall’Ufficio federale di statistica (UST). Alla fine del 2022 l’UST ha ampliato il REA includendo anche gli edifici non abitativi come stalle o costruzioni commerciali. Per concretizzare questo ampliamento, i Comuni hanno dovuto effettuare per la prima volta una rilevazione del complesso di edifici prendendo quindi in considerazione, diversamente da prima, non solo quelli abitativi. In questo modo, alcuni Comuni di montagna hanno constatato la presenza di abitazioni in edifici che finora non erano stati rilevati.

Fusioni dei comuni e nuove quote delle abitazioni

In seguito alla fusione di Comuni tra il 2022 e il 2023 sono nati nove Comuni, che hanno reso necessario il ricalcolo delle quote relative alle seconde case. In Ticino, ad esempio, il paese di Melano, un tempo indipendente, prima della fusione con Rovio e Maroggia nel nuovo Comune di Val Mara presentava una quota inferiore al 20%, mentre ora ha superato questa soglia.

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