Declassati il rating del debito russo in valuta estera a lungo termine è declassato da S&P da CCC- a CC e il rating del debito in valuta locale a lungo termine che passa da CC da CCC.
Dopo la decisione presa settimana scorsa [dall’agenzia Fitch di declassare il rating delle obbligazioni russe, anche la S&P ha voluto mettere ulteriormente mano. Nelle scorse ore ha infatti declassato il rating del debito russo in valuta estera a lungo termine da CCC- a CC e il rating del debito in valuta locale a lungo termine da CC da CCC-. Entrambi osservati speciali per implicazioni negative, perché S&P - spiega in una nota - potrebbe "abbassare il rating a "SD" (default selettivo) se il governo russo non effettua il pagamento del debito" in tempo.
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Pagamento in dollari
Mercoledì 16 marzo è stato un giorno cruciale per l’economia russa, chiamata a far fronte al suo debito da 117 milioni di dollari. Due giorni fa infatti Mosca avrebbe dovuto effettuare il suo primo pagamento in due cedole in valuta statunitense, la prima volta dopo l’invasione dell’Ucraina avvenuta il 24 febbraio scorso. Dal canto suo il Ministero delle finanze russo ha dichiarato che lunedì scorso ha dato il via libera per rimborsare il debito, utilizzando fondi congelati presenti all’estero a causa delle sanzioni. Stando alle informazioni raccolte dalle agenzie di stampa americane, la banca di riferimento JP Morgan avrebbe dichiarato di aver ricevuto l’incasso e girato i fondi a Citigroup, agente di pagamento dei bond. Il gruppo tuttavia, secondo quanto riferiscono Bloomberg e il Wall Street Journal, fino a questa mattina non avrebbero ricevuto gli accrediti sul conto corrente.
"Ci risulta che gli investitori non abbiano ricevuto il pagamento della cedola sugli eurobond denominati in dollari statunitensi del governo russo quando il pagamento era dovuto il 16 marzo 2022, a causa di difficoltà tecniche legate alle sanzioni internazionali", è il commento di S&P riportato da Bloomberg.
È la principale motivazione alla base dei tagli di due livelli da parte della S&P Global Ratings perché il debito è "altamente vulnerabile a un mancato pagamento". S&P ha poi sottolineato che se gli investitori non dovessero ricevere i pagamenti di cedole su obbligazioni denominate in dollari in scadenza, per difficoltà tecniche legate alle sanzioni internazionali o se la valuta di rimborso non corrisponde a quella in cui è stata emessa la nota di debito, potrebbero considerarla un’insolvenza.
Deadline 15 aprile
In altri termini, la Russia ha tempo fino al 15 aprile per adempiere ai propri obblighi. Con un periodo di tolleranza di 30 giorni per definire o meno lo stato di default. Oltre al pagamento di 117 milioni di dollari di interessi sulle sue obbligazioni in dollari, ci sarebbero altri importi in scadenza: il 31 marzo Mosca dovrà pagare 359 milioni di dollari su bond in scadenza nel 2030, il 4 aprile un’obbligazione dal valore di 2 miliardi di dollari.
Scope Ratings
Intanto nelle ultime ore è intervenuta anche la Scope Ratings, società di rating europea con sede a Berlino. Ha ritirato i suoi rating sulla Russia: "una decisione conforme alle sanzioni dell’Unione Europea". L’agenzia, si legge in una nota, ritira quindi i suoi rating C sulla Russia a lungo termine e sul debito non garantito, oltre al rating S-4 a breve termine in corso di revisione sia in valuta locale che estera.
Pagamento in dollari
Stando poi a quando dichiarato dal Dipartimento del tesoro statunitense mercoledì scorso, le restrizioni sulla Banca centrale russa imposte non impediscono al Paese di effettuare pagamenti sul debito in dollari. Almeno fino al 25 maggio.
A questo punto all’agenzia S&P non rimane altro da fare: aspettare e tenere sotto controllo la situazione. Senza escludere ulteriori tagli al rating in valuta estera a default selettivo.
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