Il progetto era già stato approvato ed autorizzato da tutti gli enti preposti : la Regione, la Provincia e la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella Novara VCO e Vercelli.
I militari della Guardia di Finanza di Verbania hanno sequestrato questa mattina il cantiere sul quale si stanno realizzando i lavori per la costruzione della pista ciclabile per ebike tra Macugnaga e Saastal nel Vallese. L’opera rientra in un progetto Interreg tra Italia e Svizzera, ed era stato finanziato con un importo di 1,5 milioni di euro.
Mancano le autorizzazioni
Secondo gli inquirenti, a viziare l’intero progetto sarebbe l’assenza dell’autorizzazione necessaria a tutte le opere che interessano le linee di confine. La pista in questione, infatti, raggiunge il valico di Monte Moro e per questo avrebbe dovuto essere autorizzate dal Direttore Provinciale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e - si legge nel documento diffuso dalle Fiamme Gialle - "senza tale assenso non è possibile per le autorità rilasciare ulteriori permessi ed autorizzazioni necessarie per avviare qualsiasi intervento".
Le indagini
Dopo aver verificato che l’Ufficio Doganale dell’Agenzia delle Dogane di Domodossola non aveva rilasciato alcuna autorizzazione, i militari hanno rilevato anche che i lavori in corso non avrebbero rispettato alcune indicazioni contenute nel progetto presentato dal Comune di Macugnaga, approvato ed autorizzato da tutti gli enti preposti quali la Regione, la Provincia e la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella Novara VCO e Vercelli.
Gli inquirenti avrebbero riscontrato anomalie sulle pendenze del percorso, previste tra il 30% ed il 44% mentre il massimo progettualmente concepito ed approvato era ricompreso tra il 10% e 20%.
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