Nonostante l’economia svizzera possa vantare un primo semestre 2022 positivo, le prospettive sono peggiorate.
Nel 2° trimestre la ripresa dell’economia svizzera è proseguita come previsto, anche se in modo meno netto. La crescita del PIL è stata trainata dal settore dei servizi. A subire un aumento significativo in seguito all’abolizione delle misure di politica sanitaria sono state in particolare le spese di consumo nei settori del tempo libero, dell’industria alberghiera e della ristorazione e dei viaggi.
I consumi tengono
Gli attuali indicatori congiunturali offrono tuttavia un quadro disomogeneo. Dato che l’inflazione in Svizzera rimane moderata, l’andamento positivo del mercato del lavoro dovrebbe continuare a favorire i consumi: ciò consentirà probabilmente ad alcuni comparti dell’economia nazionale di proseguire nella ripresa.
Tuttavia, il difficile contesto internazionale dovrebbe avere sempre più un effetto frenante sui comparti dell’industria svizzera di esportazione più sensibili alle variazioni congiunturali.
Previsioni al ribasso
Il gruppo di esperti ha rivisto significativamente al ribasso le aspettative per la domanda mondiale; in particolare è probabile che la zona euro, gli Stati Uniti e la Cina, importanti partner commerciali della Svizzera, registreranno un andamento più debole rispetto alle previsioni di giugno. Nel complesso, il gruppo di esperti prevede un’espansione meno marcata dell’economia elvetica nel prossimo futuro.
Il fattore energetico
L’andamento della congiuntura è strettamente legato a quello dell’economia mondiale e dell’approvvigionamento di energia. Alla luce della forte riduzione delle forniture di gas dalla Russia e della disponibilità limitata di centrali nucleari francesi, il rischio di una penuria energetica in Europa è aumentato. D’altra parte gli impianti di stoccaggio del gas in Europa sono stati rabboccati piuttosto rapidamente e si auspica una considerevole diminuzione del consumo di energia nei prossimi mesi grazie agli sforzi di risparmio da parte dei nuclei familiari e delle aziende. Il gruppo di esperti ipotizza che non si verificherà una situazione di penuria di energia marcata con perdite di produzione su larga scala.
Le previsioni per il 2022
In questo contesto, il gruppo di esperti prevede che nel 2022 la crescita economica della Svizzera si attesterà al 2,0 % (PIL al netto degli eventi sportivi). La revisione al ribasso rispetto alle previsioni di giugno (2,6 %) è dovuta anche al fatto che i dati più recenti indicano che la ripresa economica del 2021 è stata più marcata, per cui anche il potenziale di recupero economico risulta complessivamente inferiore.
Previsioni PIL 2023
Il gruppo di esperti ritocca verso il basso – all’ 1,1 % – anche le previsioni di crescita per il 2023 (al netto degli eventi sportivi; previsione di giugno: 1,9 %). Sulla scia di una dinamica dei prezzi più forte e di una politica monetaria più restrittiva, è probabile che, entro la fine dell’orizzonte di previsione, la domanda estera si sviluppi in modo meno netto rispetto a quanto previsto a giugno, rallentando le esportazioni. A causa dell’aumento dei prezzi dell’energia, anche in Svizzera si prevedono tassi d’inflazione più elevati di quelli previsti finora (revisione al rialzo delle previsioni al 3,0 % per il 2022 e al 2,3 % per il 2023), con un probabile conseguente freno della domanda interna.
Disoccupazione in aumento
A causa del rallentamento della congiuntura, lo sviluppo dell’occupazione dovrebbe indebolirsi rispetto alla fase positiva della prima metà del 2022, mentre la disoccupazione vedrà un probabile graduale rialzo a partire dal 4° trimestre. Il tasso di disoccupazione medio annuo nel 2022 dovrebbe ammontare al 2,2 %, per salire poi al 2,3 % nel 2023.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter