Torna in Perù l’antica scultura sequestrata in Svizzera. Ecco qual è la sua storia

Redazione

11/02/2023

11/02/2023 - 10:16

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L’opera, del peso di 200 chili, risale a 2500 anni fa e rientra nelle pregiate sculture denominate "cabezas clavas".

Torna in Perù l'antica scultura sequestrata in Svizzera. Ecco qual è la sua storia

L’Ufficio federale della cultura (UFC) ha consegnato nei giorni scorsi all’ambasciata del Perù in Svizzera una scultura risalente a 2500 anni fa. Si tratta di una testa in pietra del peso di quasi 200 chili appartenente alla civiltà Chavín. L’oggetto era stato confiscato nell’ambito di un procedimento penale. La restituzione, avvenuta alla dogana di Basilea-Weil am Rhein, rientra nell’attuazione della legge federale relativa al trasferimento internazionale dei beni culturali. E’ stata la direttrice dell’Ufficio federale della cultura, Carine Bachmann, a restituire il bene culturale all’ambasciatore peruviano Luis Alberto Castro Joo.

La storia della scultura

Era il 2016 quando un cittadino privato aveva cercato di importare in Svizzera un bene culturale non dichiarato come tale, attraversando la dogana autostradale di Basilea-Weil am Rhein. Dalla verifica della documentazione le autorità sono giunte alla conclusione che poteva trattarsi di un caso di bene culturale non dichiarato. E’ dunque emerso che la testa di pietra, del peso di circa 200 chili, appartiene alla civiltà preispanica Chavín, vissuta nell’odierno Perù tra il 1200 e il 550 a.C. circa. Si tratta dunque di un bene culturale importante che avrebbe dovuto essere dichiarato come tale al momento dell’importazione, poiché l’omessa o la falsa dichiarazione di un bene culturale costituiscono una violazione della legge. E’ stato avviato un procedimento penale da parte del Ministero pubblico del Cantone di Basilea Città, al quale è seguita la confisca definitiva del bene.

Il legame con il Perù

La Svizzera e il Perù sono Stati parte alla Convenzione UNESCO del 14 novembre 1970 in relazione alle misure da adottare per interdire e impedire l’illecita importazione, esportazione e trasferimento di proprietà dei beni culturali. Questa restituzione s’iscrive nel mutuo impegno dei due Paesi nella lotta contro il trasferimento illecito dei beni culturali, ulteriormente rafforzato nel 2016 con l’entrata in vigore di un accordo bilaterale concernente l’importazione e il rimpatrio di tali beni.

Come riporta la scheda storica della scultura, l’opera rientra nella categoria classificata delle "cabezas clavas", grandi sculture di pietra che in origine ornavano le facciate dei templi. Mostrano la trasformazione di un essere umano in un felino, presumibilmente un giaguaro.
Il Museo Nazionale di Chavín espone una dozzina di altre teste antropomorfe. Le cabezas clavas, di cui si conosce complessivamente soltanto un centinaio di esemplari, appartengono ai generi di manufatti più caratteristici della cultura archeologica Chavín.
Vista l’importanza della civiltà Chavín per la storia culturale mondiale, nel 1985 il complesso templare archeologico di Chavín de Huántar è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Oggi in Perù chiunque conosce la cultura Chavín, le cui sculture in pietra, tra cui le cabezas clavas, sono assurte da tempo a simboli nazionali.

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