Il Consiglio federale ha deciso di non adottare le sanzioni dell’Ue relative a persone e organizzazioni coinvolte nella morte di Mahsa Amini, al fine di poter mantenere un dialogo critico con l’Iran nell’ambito dei diritti delle donne e dei diritti umani.
Il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (Defr), responsabile delle sanzioni, ha deciso insieme al Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) di adottare le sanzioni dell’Unione europea (Ue) relative alla fornitura di droni iraniani alla Russia. Al contrario, i due dipartimenti hanno deciso di non implementarle in relazione alle proteste in corso. La decisione è stata presa tenendo conto di tutti gli interessi di politica interna ed estera della Svizzera, compresi i «buoni uffici» della Svizzera in Iran. Nel contempo la Svizzera condanna nuovamente e chiaramente l’uso della violenza da parte delle forze di sicurezza iraniane in relazione alle attuali proteste e invita l’Iran a rispettare i suoi obblighi in materia di diritti umani a livello bilaterale e multilaterale.
Svizzera condanna uso della violenza
Il 20 ottobre 2022 l’Ue ha imposto sanzioni a tre persone iraniane e a un’entità iraniana. Si presume che siano state coinvolte nello sviluppo e nella consegna alla Russia di droni utilizzati nella guerra in Ucraina. In precedenza, il 17 ottobre 2022, ha sanzionato 11 persone e quattro organizzazioni in relazione alla morte di Mahsa Amini e alla violenta risposta delle autorità iraniane alle successive manifestazioni. Dopo la morte di Mahsa Amini, la Svizzera è stata uno dei primi Paesi a chiedere conto ai vertici dell’Iran e un’indagine rapida, indipendente e imparziale. La Svizzera ha condannato l’uso della violenza da parte delle forze di sicurezza iraniane in relazione alle attuali proteste e ha ripetutamente invitato l’Iran a rispettare i suoi obblighi in materia di diritti umani a livello bilaterale e multilaterale. La Svizzera continuerà a monitorare da vicino la situazione e a proseguire un dialogo critico con il governo iraniano.
Sanzioni solo per i droni alla Russia
Dopo aver soppesato tutti gli interessi di politica interna ed estera, la Svizzera ha deciso di adottare solo le sanzioni relative alle forniture di droni. Sono stati presi in considerazione anche i cinque «mandati in qualità di potenza protettrice» (Usa in Iran, Iran in Arabia Saudita/Arabia Saudita in Iran, Iran in Canada, Iran in Egitto) che la Svizzera si assume in relazione all’Iran.
Proseguire il dialogo critico con l’Iran
La Svizzera mantiene le sanzioni di ampia portata già imposte all’Iran. Queste includono sanzioni finanziarie, sui viaggi e sui beni.
La Svizzera è uno dei pochi Paesi a condurre un regolare dialogo bilaterale con l’Iran su questioni di diritti umani e giustizia. Questo dialogo offre alla Svizzera l’opportunità di esprimere le proprie aspettative e richieste concrete sulla libertà di espressione, l’abolizione della pena di morte, la lotta alla tortura, la protezione delle minoranze e i diritti delle donne nell’ambito di colloqui diretti con le autorità iraniane. Inoltre, la Svizzera solleva spesso la questione dei diritti umani in Iran in occasione di incontri e interventi di spicco a livello multilaterale, come l’Assemblea generale delle Nazioni Unite o il Consiglio per i diritti umani.
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