La Bns alza i tassi d’interesse. Quali conseguenze per gli affitti e i conti delle banche?

Matteo Casari

22 Giugno 2023 - 13:55

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Con l’ennesimo rialzo di 0,25 punti base e il tasso di riferimento giunto all’1,75%, si prospettano adeguamenti sia per i canoni di locazione sia per i tassi d’interesse di risparmio delle banche

La Bns alza i tassi d'interesse. Quali conseguenze per gli affitti e i conti delle banche?

La Banca centrale svizzera (BNS) ha aumentato giovedì il tasso d’interesse di riferimento di 0,25 punti percentuali, portandolo all’1,75%. La nuova decisione di politica monetaria presa dall’istituto porterà con sé conseguenze in molti contesti. Di quanto aumenteranno i canoni di locazione degli affitti? Ci saranno incrementi anche sui tassi d’interesse di risparmio delle banche?

L’esperto finanziario di Comparis Dirk Renkert ritiene che per il momento sia stato raggiunto un limite nei rialzi dei tassi: «Nei prossimi 2-3 anni la BNS sarà minacciata da nuovi problemi dovuti al rincaro degli affitti a causa dell’aumento del tasso di interesse di riferimento e delle richieste di affitto da parte dei proprietari. Pertanto, la costruzione dell’adeguamento degli affitti deve essere fondamentalmente riconsiderata».

Nessuna pausa per la politica monetaria della BNS

La Banca nazionale svizzera prosegue oggi la sua politica monetaria restrittiva da dove l’aveva lasciata a marzo, aumentando il tasso d’interesse di riferimento di 0,25 punti percentuali all’1,75%. «La BNS non vuole lasciare nulla di intentato. Il timore di cedere troppo presto nella lotta all’inflazione è troppo grande, anche se questa è già vicina all’obiettivo del 2%», commenta l’esperto finanziario di Comparis.
Con questa mossa, la BNS segue l’esempio della Banca centrale europea (Bce). La scorsa settimana anche quest’ultima ha aumentato il tasso d’interesse di riferimento di 0,25 punti percentuali, portandolo al 4%. La Federal Reserve statunitense invece, essendo già molto avanti con i rialzi dei tassi, la scorsa settimana ha fatto una pausa dopo dieci aumenti consecutivi.

Cosa succede ora con l’adeguamento degli affitti?

L’esperto di Comparis non si aspetta più nuovi passi avanti nei tassi d’interesse quest’anno: «Ulteriori rialzi metterebbero la BNS in una grave difficoltà esplicativa». Tuttavia, la BNS dovrà affrontare nuovi scenari difficili in futuro secondo gli esperti, e prendere decisioni pesanti sul come procedere verso la ripresa economica.
«Con l’incremento dei canoni di locazione, c’è un considerevole potenziale inflazionistico latente che potrebbe entrare in scena nei prossimi 2 o 3 anni, esercitando una pressione permanente sulla BNS per combattere l’inflazione», prevede Renkert.

Un’arma a doppio taglio

«Il meccanismo di adeguamento dei canoni di locazione potrebbe quindi trasformarsi in un boomerang per la BNS. Per combattere l’inflazione, la Banca ha aumentato il tasso di interesse di riferimento. L’aumento dei tassi ipotecari, tuttavia, fa crescere gli affitti. Questo fa salire ulteriormente l’inflazione. In questo contesto, la costruzione degli adeguamenti dei canoni di locazione dovrebbe essere radicalmente riconsiderata e le richieste di canone dovrebbero essere orientate più agli aumenti reali dei costi e meno a un automatismo», afferma l’esperto di Comparis.

Le previsioni sui tassi di risparmio delle banche

Con l’ultimo rialzo dei tassi di interesse di riferimento a marzo, molte banche hanno reagito immediatamente annunciando un adeguamento dei tassi di interesse per i risparmiatori. Questa volta però potrebbe profilarsi uno scenario diverso.
È piuttosto incerto che le banche aumentino nuovamente i tassi di risparmio in modo significativo. Queste sono ancora molto esitanti nel trasferire i tassi di interesse ai risparmiatori, soprattutto perché la domanda di nuovi prestiti ipotecari è molto limitata a causa dei rincari dei costi di costruzione e di finanziamento», spiega Renkert.

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