Tensioni Russia Ucraina: quanto stanno perdendo i potenti miliardari vicini al presidente?

Redazione

23 Febbraio 2022 - 16:03

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Le sanzioni disposte da Usa e Ue potrebbero generare da parte russa dure ripercussioni in particolare sull’Europa, soprattutto per quanto riguarda l’approvvigionamento di materie prime e di risorse energetiche.

Tensioni Russia Ucraina: quanto stanno perdendo i potenti miliardari vicini al presidente?

L’aumento della tensione tra Russia e Ucraina rende sempre più concreta la possibilità di un conflitto armato tra i due Paesi.
Dopo il riconoscimento delle repubbliche indipendenti del Donbass da parte del presidente Valdimir Putin, dai Paesi dell’Occidente sono giunte le prime sanzioni economiche.
Nel mirino di Europa e Stati Uniti, sono finiti i ricchi russi e le banche vicine a Putin. Come conferma la stampa internazionale, sono stati congelati i conti di cinque banche coinvolte nel finanziamento dell’occupazione dell’Ucraina.

Reazione russa

Le sanzioni adottate e allo studio di Usa e Ue potrebbero però generare da parte russa dure ripercussioni in particolare sull’Europa, soprattutto per quanto riguarda l’approvvigionamento di materie prime e di risorse energetiche.
D’altro canto, però, l’esportazione di questi prodotti rappresenta la principale voce nella bilancia commerciale della Russia. Senza contare poi, che l’economia di Mosca deve fare i conti con le conseguenze scaturite dalla sospensione dell’acquisto dei titoli di Stato decisa da parte dei Paesi appartenenti alla Nato.

Chi paga le conseguenze più alte

Sono molti i miliardari russi che stanno pagando pesanti perdite dai provvedimenti messi in atto dalle principali economie occidentali.
Qualche nome.
Gennady Timchenko, fondatore del gruppo Volga Group operante nel settore energetico. L’oligarca ha visto sfumare dall’inizio del 2022 circa 6,5 miliardi di dollari, pari a poco meno di un terzo della propria fortuna.
C’è poi Leonid Mikhelson, principale azionista di Novatek, che ha registrato una contrazione dal valore di 6,2 miliardi di dollari del proprio patrimonio.
Vagit Alekperov, presidente della maggiore azienda petrolifera russa, la LUKoil, ha già visto andare in fumo il 17% del valore delle proprie azioni societarie del 17%, con una perdita pari a 3,5 miliardi di dollari.
Non è escluso che questi esponenti dell’economia russa, insieme a molti altri danneggiati dalle disposizioni impartite in questi giorni, possano esercitare ora qualche pressione sul presidente Vladimir Putin, nella speranza possa rivedere la propria posizioni e contenga così le perdite che si fanno sempre più ingenti.

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