Il Partito Socialista ha presentato due iniziative parlamentari che mirano a proibire le terapie di conversione per i soggetti omosessuali e/o transessuali. Cosa sta succedendo?
A seguito dell’approvazione mediante referendum del matrimonio per le persone dello stesso sesso, in Svizzera si è tornati a discutere sul delicato e controverso tema delle terapie di conversione.
Il Partito Socialista ha infatti presentato due proposte parlamentari per impedire che tali terapie siano messe in pratica in Svizzera, L’iniziativa ha avuto l’appoggio di molte associazioni LGBT, ma cosa prevedono nello specifico queste due iniziative?
Terapie di conversione: cosa prevedono le iniziative dei socialisti?
Gli esponenti socialisti Sarah Wyss e Angelo Barrile hanno presentato due iniziative per mettere al bando le terapia di conversione su tutto il suolo elvetico.
Le terapie di conversione sarebbero pratiche volte a indirizzare persone omosessuali o bisessuali verso un orientamento eterosessuale, mentre nei confronti degli individui transgender le terapie mirerebbero a favorire l’accettazione del sesso di nascita, impedendo quindi la transizione verso l’altro sesso.
Fino ad oggi queste controverse terapie non sono mai state esplicitamente proibite in Svizzera, ma secondo il parere dei due esponenti socialisti un divieto nei loro confronti andrebbe espresso quanto prima a causa della pericolosità che possono rappresentare per gli individui che vi si sottopongono.
Le iniziative mirano nello specifico a proibire anche la pubblicità di queste terapie. Non saranno invece toccati i servizi di consulenza psicologica per individui interessati a cambiare il proprio sesso o persone con disagi derivanti da episodi di omofobia.
Si ricorda inoltre che in diversi Cantoni si discute da tempo circa l’introduzione di leggi che proibiscano le terapia di conversione.
Dove sono già vietate le terapie di conversione?
Le terapie di conversione per individui omosessuali, bisessuali o transessuali sono pratiche senza alcuna base scientifica che trovano diffusione in molte economie occidentali, anche se negli ultimi anni i legislatori dei doversi paesi al mondo abbiano prestato maggiore attenzione al problema.
Negli USA 14 stati federali (California, New Jersey, Vermont, Illinois, Oregon, Connecticut, Rhode Island, Nevada, Hawaii, Washington, New Hampshire, Maryland, Delaware e New Mexico) e il Distretto di Columbia hanno ufficialmente messo al bando le terapie di conversione, mentre nei restanti stati non esistono per il momento dei divieti mirati.
In Sudamerica è stato il Brasile il primo paese a vietare queste terapie nel 1999, anche se alcuni osservatori riporterebbero che tale divieto viene talvolta aggirato clandestinamente. Anche in Ecuador e Uruguay non è più legale cercare di indirizzare una persone verso una terapia di conversione.
In Europa solamente Malta ha approvato leggi contro le terapia di conversione, sebbene in Spagna siano presenti leggi regionali in Andalusia, Comunità di Madrid e Murcia.
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