Dal petrolio alle rinnovabili per battere i rincari: in arrivo incentivi e tanti soldi

Sara Bracchetti

03/06/2022

03/06/2022 - 23:01

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Accelerare la transizione energetica: il tema ha tenuto banco anche questa mattina nella seduta del Consiglio federale, che ha deciso di destinare altri 30 milioni di franchi al programma SvizzeraEnergia e implementare i progetti già in corso.

Dal petrolio alle rinnovabili per battere i rincari: in arrivo incentivi e tanti soldi

Alimentato da prezzi sempre meno sostenibili, il tema dell’energia non smette di tenere banco nelle sedute del Consiglio federale, che se in passato lo esaminava più sporadicamente e dal punto di vista preferibilmente ambientale, oggi non può che affrontare il profilo delle conseguenze economiche, dettando linee di intervento per non soccombere. La soluzione è quella ormai nota: il ricorso alle energie alternative alle fonti fossili. Da stabilire meglio, invece, tempi e modi di un percorso che si traccia e perfeziona di settimana in settimana: anche questa mattina il governo ha affrontato la questione della costruzione di nuovi impianti solari, l’efficienza energetica delle automobili, l’adeguamento degli impianti elettrici più datati e i fondi per il programma d’azione SvizzeraEnergia, incrementati di 28,40 milioni di franchi di qui al 2026.

Tre ordinanze sotto la lente del Governo

Ore intense dedicate dunque a un unico argomento che non smette di preoccupare, si tratti di gas, gasolio o corrente sempre più cari. Le modifiche alle tre ordinanze sulla pianificazione del territorio, l’efficienza energetica e gli impianti a bassa tensione, decise poche ore fa, rispondono proprio a un intento di accelerazione della transizione energetica, ormai improrogabile.

Pannelli su facciate, dighe o nei bacini montani

Con il primo documento, si punta a semplificare la realizzazione di impianti solari, attualmente soggetti a un eccesso di vincoli d’ubicazione. Pannelli su facciate delle case, dighe, pareti antirumore, così come impianti solari galleggianti in bacini di accumulazione, nello spazio alpino o in zone agricole meno sensibili, dovrebbero dal 1° luglio trovare minori impedimenti e godere di un rilascio più rapido delle autorizzazioni. Minori restrizioni saranno inoltre poste agli impianti più consueti, ampliando le possibilità di installazione sui tetti delle case senza necessità di nulla osta; in determinate circostanze, la medesima agevolazione riguarderà anche i tetti piani.

Meno anidride carbonica prodotta dalle auto

Le variazioni al secondo testo, che esamina nel dettaglio l’efficienza dei veicoli, ridefiniscono invece il metodo di calcolo per la classificazione in categorie, basato d’ora innanzi sui dati specifici delle vetture. Le disposizioni, in vigore da gennaio 2023, dovrebbero generare di riflesso anche una maggiore conformità alle prescrizioni sulle emissioni di anidride carbonica.

Sostituire gli impianti elettrici obsoleti

Quanto all’ordinanza che regola il controllo degli impianti a bassa tensione, presenti nelle case, è stato deciso di abbassare a 5 anni, dai 20 che erano, la frequenza delle revisioni, già a partire dal mese prossimo. Una maniera per incentivare, di sottofondo, la sostituzione degli impianti più obsoleti.

Due nuovi progetti in risposta alla guerra

Ma c’è anche da guardare al futuro. Ecco dunque che viene implementato il programma SvizzeraEnergia, attraverso nuovi fondi che il Consiglio federale ha deciso di destinare, a partire dal 2023, ai quattro interventi di promozione adottati dal Parlamento alla fine del 2021. Parte delle risorse servirà anche a sostenere i Comuni nella pianificazione di impianti fotovoltaici sugli edifici comunali e di stazioni di ricarica elettrica: due progetti che sono stati concepiti invece poche settimane fa, nel mese di maggio, in conseguenza diretta della guerra.

Consulenza gratuita per il riscaldamento

Il primo intervento, avviato in aprile, riguarda la possibilità di usufruire di una consulenza gratuita per la sostituzione degli impianti di riscaldamento. L’obiettivo è quello di offrire ai proprietari, senza fatica, un quadro completo delle alternative disponibili, con calcoli precisi su efficienza, costi e riduzione di emissioni.

La roadmap dell’industria

Ancora in elaborazione, invece, la roadmap per la decarbonizzazione dell’industria, alla quale si lavora assieme ad alcune organizzazioni dell’economia. A partire dal 2023, sarà comunque garantita alle imprese consulenza specialistica e supporto per sviluppare la tabella di marcia, individualizzata ma condivisa da tutte le aziende nelle sue linee generali. A questo fine, non potrà mancare l’introduzione di tecnologie ad alta efficienza energetica: se ne occuperà il terzo progetto, sempre il prossimo anno, promuovendo applicazioni esemplari là dove si svolgono attività produttive.

Più specialisti dell’energia

Tutta questa buona volontà di intenti non può prescindere da specialisti qualificati, attualmente scarsi in Svizzera. Un’offensiva al riguardo è già stata lanciata a gennaio di quest’anno, per formare personale esperto del settore degli edifici. I fondi aggiuntivi verranno spesi per contrastare invece la carenza di lavoratori qualificati, accrescendo le opportunità di formazione e perfezionamento.

Aspettando l’"Iniziativa per i ghiacciai"

A breve termine saranno invece i programmi di finanziamento rivolti ai Comuni per fotovoltaico e infrastrutture di ricarica elettrica, avviati a maggio e limitati al 2023. L’impegno della Confederazione resta comunque evidente nei numeri: i sussidi per SvizzeraEnergia saranno aumentati di 15,65 milioni di franchi nel 2023, 11,35 milioni di franchi nel 2024 e 0,7 milioni di franchi sia nel 2025 sia nel 2026. Nel 2025 dovrebbe fra l’altro entrare in vigore il controprogetto indiretto all’Iniziativa per i ghiacciai, che diventerà canale di finanziamento della prima consulenza per la sostituzione del riscaldamento e la decarbonizzazione dell’industria.

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