Turismo in Ticino. Pianezzi: «Pernottamenti in calo, ma a livelli pre-pandemia»

Chiara De Carli

22 Febbraio 2022 - 15:10

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Il grande assente è il turismo legato al business di congressi e convegni. Le aspettative per il 2022 sono positive: superare l’andamento del 2019, anno pre-Covid.

Turismo in Ticino. Pianezzi: «Pernottamenti in calo, ma a livelli pre-pandemia»

Certificato di buona salute per il turismo in Ticino. Lo afferma l’indagine KOF (Centro di ricerca congiunturale), relativa al quarto trimestre 2021. Bene il settore dell’hotellerie che mostra dati in positivo, nonostante si assista progressivamente a un calo dei pernottamenti.

«Gli alberghi riscontrano ancora una diminuita affluenza per il settore seminariale-congressuale. – ha dichiarato il presidente di HotellerieSuisse Ticino Lorenzo Pianezzi, raggiunto al telefono - L’occupazione delle strutture è molto bassa nel corso della settimana. Aumenta poi nei week end, con turismo legato a famiglie, coppie e amici. Una situazione ben diversa rispetto all’epoca pre-pandemia, in cui il giro d’affari era legato prevalentemente a business, congressi e seminari. Questa condizione è dovuta a un compartimento che ha scoperto il mondo dello streaming e dell’online, permettendo così a relatori e pubblico di intervenire direttamente da casa propria. Non sappiamo come evolverà; a mio parere le organizzazioni dovranno tornare a prediligere eventi in presenza, lasciando eventualmente la possibilità di un’estensione all’online ».

Volumi di vendita

Dall’indagine KOF emerge anche una situazione degli affari confermata per quanto riguarda i volumi di vendita: seppure positivi, in calo rispetto alle ultime rilevazioni. Nel periodo pre-pandemia i pernottamenti nel Cantone si aggiravano attorno al 60%. Nel 2021 si è arrivati a sfiorare quota 90-100%, in un quadro in cui la clientela era quasi prevalentemente svizzera, mentre mancavano gli stranieri. Attualmente, l’andamento decrescente a cui si assiste, lo si deve soprattutto all’allentamento delle normative anti Covid da parte di diversi Paesi. Una circostanza che agevola gli svizzeri alla prenotazioni di mete più lontane.

Offerta rinnovata

Pianezzi, dal canto suo, guarda all’estate del 2022 con fiducia. «Per quest’anno ci aspettiamo un calo dei pernottamenti dovuti a turisti svizzeri. I confini sono sempre più aperti e viaggiare è diventato meno complicato; se da un lato avremo la perdita della clientela di casa, dall’altro assisteremo all’acquisizione di persone provenienti da altri Paesi». E conclude: «Non prevediamo i livelli storici dell’anno scorso, ma confidiamo in dati pari al 2019».

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