Le numerose predazioni nel Sopraceneri stanno danneggiando gli allevatori locali, che ora si vedono costretti a chiedere il sostegno del Governo.
Gli allevatori ticinesi non ci stanno. Il lupo è sempre più un problema per i lavoratori del settore, e ora il Cantone viene accusato di silenzio e immobilismo. l’Associazione per la protezione del territorio dai grandi predatori (APT-dai-GP) e l’Unione contadini ticinesi (UCT) hanno firmato una lettera al Governo chiedendo a gran voce l’abbattimento del lupo colpevole della predazione a Indemini a fine maggio.
Il lupo fa strage nel Sopraceneri
A fine maggio, si erano verificati due episodi di aggressione in pochi giorni nella regione del Sopraceneri, oltre all’attacco avvenuto il 1° maggio ad Aquila, nel quale sono state uccise 13 pecore e altre 8 sono rimaste ferite. Non è mai stata verificata la colpevolezza certa che fossero uno o più lupi a commettere le varie stragi. Tuttavia, la dinamica delle predazioni e i sempre più frequenti episodi di questo genere nella regione hanno lasciato pochi dubbi sin da dubito.
Uno degli attacchi risale al 26 maggio. A Indemini, una frazione di Gambarogno, sono state rinvenute due pecore morte, quattro ferite e 17 disperse. Secondo l’Ufficio della caccia e della pesca, gli animali non erano adeguatamente protetti al momento dell’aggressione. Allo stesso modo, a Malvaglia, cinque giorni prima, il 21 maggio, si ritiene che il lupo abbia ucciso due pecore e ferito un’altra.
Il Cantone chiamato all’azione
Nell’attacco di Indemini, il lupo avrebbe attaccato un gregge di 33 pecore, che tra uccisioni, ferimenti e capi dispersi ne ha lasciate solo 15 incolumi all’allevatore. Visto il silenzio e l’assenza di misure intraprese dalle autorità cantonali, l’APT-dai-GP e l’UCT sono state spinte a richiedere pubblicamente al Consiglio di Stato di procedere all’abbattimento dell’animale responsabile, poiché a detta loro sarebbero state superate le condizioni per l’avvio per tale procedura.
Secondo i firmatari della lettera, il Cantone non «brilla per assiduità e zelo» nel contrastare l’azione dei predatori mediante abbattimenti legali: fino alla fine del 2022, ne è stato eseguito solo uno, a fronte dei 20 nei Grigioni, dei 14 in Vallese e dei 4 nel Canton Vaud. L’immobilismo da parte dei servizi competenti è considerato «sempre più insopportabile» di fronte ai danni significativi anche nelle altre regioni della Svizzera italiana.
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