Inflazione Usa: a luglio rallenta più del previsto e il franco si rafforza sul dollaro

Nella giornata di oggi, il Dipartimento del lavoro americano ha diffuso l’indice dei prezzi al consumo, salito dell’8,5% su base annua, ma diminuito rispetto al 9,1% registrato in giugno. In generale, i prezzi sono rimasti invariati rispetto al mese precedente, mentre si è registrato un calo di quello della benzina. Compensato dall’aumento dei costi di cibo e alloggio, scrive Bloomberg.

Indebolito il dollaro

Cresce l’aumento medio dei prezzi, il core CPI, al netto di alimenti e beni energetici, dello 0,3% su base mensile e del 5,9% rispetto a un anno fa. Scivolano i rendimenti dei Treasury Bond, mentre passa di mano il dollaro che all’annuncio dei dati: alle 14.30 in Svizzera, è scivolato a 0,94 franchi. Indebolito anche sull’euro, alle 15.16 1 dollaro vale 0,96 euro.

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Il cibo costa di più

Sul fronte energetico, a luglio calano i prezzi della benzina del 7,7%, a fronte di un aumento dell’11,2% solo il mese prima. Diminuiscono quindi anche i prezzi delle utenze del 3,6%. Se il rallentamento dei prezzi del carburante rappresenta una buona notizia, gli americani dovranno far fronte a un carrello della spesa dal conto più salato. Il costo del cibo è schizzato in su del 10,9% su base annua, al massimo livello dal 1979. Per contro, diminuiscono i prezzi delle auto usate.

Rimane il punto interrogativo della Fed

Nonostante i dati rincuoranti, per i funzionari della Fed non è sufficiente. Vogliono prove concrete del raffreddamento dei prezzi. Dunque attenderanno un altro giro di rapporti mensile su inflazione e occupazione prima della prossima riunione che si terrà il 20 e il 21 settembre.