Vaccino Johnson&Johnson: consigliere PPD chiede passi avanti

Gabriele Stentella

1 Giugno 2021 - 13:38

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Il consigliere Marco Romano (PPD) chiede al Consiglio federale di accelerare la somministrazione del siero prodotto dalla multinazionale statunitense. Perché bisognerebbe puntare su questo vaccino?

In Svizzera la maggior parte dei soggetti che hanno ricevuto almeno la prima dose di siero anti-COVID si è vista somministrare il preparato di Pfizer-BioNTech, seguito poi da quello di Moderna. Questi due vaccini a base di mRNA sono considerati tra i più efficaci contro il coronavirus, ma nel nostro paese non sono gli unici a esser stati autorizzati dalle autorità.

Infatti anche il preparato della multinazionale Johnson&Johnson ha ricevuto qualche mese fa l’ok della Swissmedic, l’ente che si occupa dell’omologazione e del controllo dei dispositivi medici. A differenza dei sieri di Moderna e Pfizer, questo vaccino presenta alcune caratteristiche che lo rendono più facile da conservare e somministrare, ma nonostante ciò non sembra essere molto scelto per la somministrazione presso i centri vaccinali svizzeri.

Perché il vaccino di Johnson&Johnson non sta ottenendo molta fiducia da parte delle autorità?

Ritardi nelle forniture di vaccino J&J: Marco Romano chiedi chiarimenti

Stando a quanto riportato da alcune testate giornalistiche, il consigliere centrista di origine ticinese Marco Romano ha depositato presso il Consiglio federale una richiesta di chiarimenti in merito a questa strana situazione, che a suo dire potrebbe privare i cittadini di un vaccino molto valido per combattere le varianti di SARS-CoV-2.

Quest’ultimo aspetto sembrerebbe trovare conferma in una serie di studi condotti tra la fine del 2020 e i primi mesi del 2021 in alcuni paesi come Sud Africa e Brasile, nazioni che come è noto sono molto interessate dal diffondersi della variante Sudafricana e di quella Brasiliana. I risultati sembrerebbero confermare l’efficacia del vaccino Janssen (nome commerciale con cui è noto il preparato di Johnson&Johnson) contro le varianti, con un’efficacia fino all’82% dei confronti di quella Sudafricana.

Non a caso questo siero è molto somministrato nella nazione africana, dopo che il governo di Pretoria ha deciso di sospendere la somministrazione del vaccino di AstraZeneca.

In Svizzera il siero Janssen è stato autorizzato il 22 marzo 2021, ma la sua diffusione sembra essere fortemente limitata. Non deve perciò sorprendere se il consigliere del PPD ha chiesto una spiegazione sul mancato rifornimento di questo vaccino.

Siero Janssen: in cosa si differenzia da Pfizer e Moderna?

Il vaccino sviluppato da Johnson&Johnson si può somministrare in dose singola e risulta essere inoltre molto più facile da conservare rispetto ai due principali sieri a mRNA, vale a dire Moderna e Pfizer.

Janssen può essere conservato in un semplice refrigeratore anche per tre mesi ed è già pronto all’uso. Rispetto però ai vaccini che sfruttano la tecnologica a mRNA, Janssen potrebbe causare alcuni effetti collaterali. Al momento il legame con complicazioni di natura trombotica è ancora oggetto di studio, ma sembrerebbe poterci essere una correlazione. Nonostante ciò, è doveroso sottolineare che i casi di trombosi a seguito della somministrazione di questo siero si sono verificati con una frequenza bassissima.

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