Rapportati a un anno fa, i dati statistici indicano una contrazione importante; riferiti invece al mese scorso, sono in ribasso solo i prodotti alimentari e con percentuali molto più contenute, intorno all’1%.
Un mese di marzo in netto calo per il commercio al dettaglio: circa il 6% in meno rispetto a un anno fa, che sale al 7,5% se corretto sulla base delle vacanze di Pasqua che l’hanno caratterizzato e della differenza dei giorni di apertura-chiusura dei negozi rispetto al 2021. Cifre importanti, con ribassi più marcati nel comparto alimentare, bevande e tabacchi, mentre la benzina, rapportata ai tempi della pandemia, è in controtendenza. Per quanto riguarda il prossimo futuro, le previsioni, comunque, restano pessime.
In aumento rispetto a febbraio 2022
Al netto delle variazioni stagionali, le cifre d’affari del commercio al dettaglio hanno presentato invece una crescita dello 0,9% in termini nominali (0,8% reali) rispetto a febbraio 2022, secondo i dati dell’ufficio federale di statistica. Sono al contrario diminuite del 6,6% in termini reali, cioè tenendo conto dei rincari, rispetto allo stesso mese del 2021.
Distributori di benzina in controtendenza
Dopo la correzione in base all’effetto dei giorni di vendita e dei giorni festivi, nel mese di marzo 2022 il commercio al dettaglio, distributori di benzina esclusi, ha registrato una riduzione delle cifre d’affari pari al 7,5% in termini nominali rispetto a marzo 2021 (in termini reali –7,9%). I distributori di benzina presentano un incremento delle cifre d’affari del 45,1% in termini nominali (reali 17,0%).
Meno 9% in un anno per gli alimentari
Volendo fare una fotografia più specifica e differenziata, il commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacchi ha segnato un decremento delle cifre d’affari dell’8,7% in termini nominali (reali –9,0%), il comparto non alimentare un calo del 5,8% in termini nominali (reali –6,9%). Rapportati invece al mese scorso, prodotti alimentari, bevande e tabacchi sono regrediti dell’0,8% in termini nominali (reali -1,2%), il comparto non alimentare ha presentato una crescita dell’1,8% (reali: 1,9%).
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