Biden ha promesso ancora 500 milioni di dollari in armi a Kiev.
Visita a sorpresa a Kiev. Quest’oggi il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è presentato nella capitale ucraina, dove ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e gli ha promesso che Washington starà a fianco dell’Ucraina finché sarà necessario.
Nonostante il poco preavviso, la Casa Bianca ha informato Mosca «poche ore prima» che Biden arrivasse a Kiev. A rivelarlo, il Consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan in una video conferenza a giornalisti americani e stranieri, amareggiati dall’aver "bucato la notizia". Ciò lascia intendere che la sua visita non volesse essere una reale sfida-provocazione nei confronti dei russi.
A un anno dall’inizio della guerra
A distanza di qualche giorno dall’anniversario dell’inizio della guerra, a Kiev le sirene anti aereo risuonano ancora nella capitale. Anche in presenza di Biden.
«Quando Putin ha lanciato la sua invasione quasi un anno fa, pensava che l’Ucraina fosse debole e l’Occidente diviso. Pensava di poter sopravvivere a noi, ma si sbagliava di grosso», ha detto il presidente Usa. Per Zelensky è stato un segno estremamente importante per tutto il suo popolo.
Historic. Timely. Brave. I welcomed @POTUS in Kyiv as Russian full-scale aggression approaches its one-year mark. I am thankful to the U.S. for standing with Ukraine and for our strong partnership. We are determined to work together to ensure Ukraine’s victory. pic.twitter.com/EPtH3fLWWD
— Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) February 20, 2023
Altri 500 milioni di dollari in armi
Biden ha poi promesso sanzioni più severe contro la Russia e altri 500 milioni di dollari in armi, tra cui munizioni di artiglieria, sistemi anti-corazza e radar di difesa aerea.
La visita è avvenuta alla vigilia del discorso che il presidente russo Vladimir Putin dovrebbe tenere in occasione del secondo anno della guerra, ora definita guerra per procura contro la potenza armata dell’Occidente.
Rottura dimostrativa delle relazioni con l’Occidente
L’analista politica Tatiana Stanovaya alla Reuters ha detto che questa visita rappresenta «per il Cremlino», «un’ulteriore prova che gli Stati Uniti hanno scommesso sulla sconfitta strategica della Russia nella guerra e che la guerra è stata trasformata irrevocabilmente in una guerra tra Russia e Occidente». Ora ci si aspetta che il discorso di domani sarà ancora più aggressivo, «mirato a una rottura dimostrativa delle relazioni con l’Occidente».
One year later, Kyiv stands. Ukraine stands. Democracy stands. America — and the world — stands with Ukraine.
Рік потому Київ стоїть. Україна стоїть. Демократія стоїть. Америка – і світ – стоїть з Україною. pic.twitter.com/6i02u3aFgd
— President Biden (@POTUS) February 20, 2023
La reazione del ministero degli Esteri russo
All’incontro ha fatto seguito la reazione di Mosca, nelle parole della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova che ha ricordando «la fine che fanno i progetti americani». Lo ha scritto lunedì sul suo canale Telegram.
Zakharova ha citato a riguardo l’ex presidente georgiano Mikhail Saakashvili, sottolineando che il politico «sta pagando un prezzo altissimo per essere ricordato in Occidente». «Il destino di Saakashvili, il destino dell’oppositore [venezuelano Juan] Guaido - è ciò che attende tutti coloro che hanno venduto l’anima agli americani: dannati dal loro stesso popolo, non necessari a nessuno, costretti a spendere lautamente i soldi guadagnati in America tradendo i loro Paesi in avvocati americani», ha aggiunto.
Il ministro degli esteri cinesi a Mosca
Mosca, dal canto suo, lunedì ha ricevuto un apparente sostegno diplomatico dal ministro degli Esteri cinese Wang Yi, arrivato oggi nella capitale per colloqui bilaterali. La Cina finora si è mostrata neutrale agli occhi del mondo. Tuttavia, alcune settimane prima dell’invasione, ha firmato un patto di amicizia “senza limiti” con la Russia. Il timore è che Pechino possa iniziare a fornire armi a Mosca.
Le tensioni tra Stati Uniti e la Repubblica popolare cinese non sono d’aiuto. La Reuters scrive infatti che il portavoce del ministro degli esteri cinese Wang Wenbin ha affermato che gli Stati Uniti «non sono nella posizione di fare richieste alla Cina» e che la collaborazione tra Cina e Russia riguarda solamente i due Stati.
Avanzano i russi in Donbass
Intanto, in questi giorni, le forze russe hanno ripreso il controllo di due provincie ucraine orientali che formano la regione mineraria e industriale del Donbass. Si è assicurata anche la conquista dei territori attorno alla città mineraria di Bakhmut.
Mentre Kiev continua a ricevere armi dall’Occidente e si prepara per una controffensiva organizzata nei prossimi mesi.
Pressioni politiche sull’avanzata russa
Secondo il ministero della Difesa britannico, la Russia starebbe subendo ingenti perdite tra i suoi uomini. Molto probabilmente i militari russi devono ora fare i conti con le pressioni politiche, esercitate in vista dell’anniversario dell’invasione. Si prevede infatti che nel discorso in programma, Mosca affermerà di aver preso Bakhmut.
Pagano militari e civili
La guerra è sempre guerra e da qualsiasi lato la si guardi porta fame e distruzione. Da quando è iniziata sono stati uccisi decine di migliaia di civili e di soldati, sia russi che ucraini. Milioni le persone che hanno dovuto abbandonare le loro case, spesso ridotte in macerie.
Fotografia: governo Ucraina
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