Approvata la riforma dell’Avs, bocciate invece la riforma dell’imposta preventiva e l’iniziativa sugli allevamenti intensivi.
Alla fine, le donne dovranno lavorare un anno più, prima di andare in pensione. La riforma AVS21 è passata anche se con difficoltà: con il 50,6% gli elettori hanno detto “sì” all’innalzamento dell’età pensionabile delle donne da 64 a 65 anni. Decisivo è stato il canton Zurigo, l’ultimo da cui sono arrivati i risultati e che, con il 55,8% di voti favorevoli, ha portato in vantaggio il “sì” e permettendo così alla proposta di passare con uno scarto sul "no" di poco più di 30 mila voti. A partire dal 2024, dunque, le donne lavoreranno un anno in più e andranno in pensione alla stessa età degli uomini. Passa anche l’aumento di 0,4 punti percentuali dell’aliquota IVA a favore dell’AVS con il 55,1% dei voti a favore.
Non passano le altre iniziative
Bocciata invece l’iniziativa contro l’allevamento intensivo che ha trovato approvazione solamente a Basilea Città, con il 64,8%. Non approvata dal popolo nemmeno l’abolizione dell’imposta preventiva, in materia di obbligazioni: dopo un testa a testa durato per ore, è stata respinta dal 52% dei votanti.
Risultati in Ticino
Per quanto riguarda l’AVS21 il popolo ticinese si è espresso con il 57,1% a favore del "No", mentre il 50,7% era favorevole per l’aumento dell’Iva per l’AVS. Popolazione consenziente anche alla riforma dell’imposta preventiva per il 50,2%. Bocciata l’iniziativa sull’allevamento intensivo per il 65,5% dei votanti.
Risultati nei Grigioni
Nei Grigioni il 56,2% si è detto a favore della riforma AVS21, il 50,7% si è espresso a favore del "sì" anche per l’aumento dell’aliquota Iva per Avs. Bocciata l’iniziativa sugli allevamenti intensivi con il 65,2% dei "No", mentre si è detta favorevole alla riforma dell’imposta preventiva con il 53,3% dei "sì".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter