Dal 16 al 20 gennaio a Davos si svolgerà il World Economic Forum. I dettagli dell’iniziativa non sono ancora stati svelati, ma alcune informazioni sono già trapelate.
Preparativi in corso per il World Economic Forum (Wef) che si svolgerà a Davos (Gr), dal 16 al 20 gennaio. Qui sono attesi 3’000 partecipanti internazionali provenienti dal mondo economico, politico e sociale. Per questa edizione, il tema scelto è “Cooperation in Fragmeted World” ovvero “Cooperazione in un mondo frammentato”: il mondo si trova innanzi a un punto di svolta critico e per la prima volta più crisi riescono a condizionarsi a vicenda. I dettagli del programma non sono ancora stati svelati, ma è facile intuire come sul tavolo delle discussioni ci saranno le sfide politiche, sociali, economiche e tecnologiche a cui i Paesi sono chiamati a rispondere.
Wef Davos: partecipanti
Anche la lista ufficiale degli invitati non è stata ancora diffusa. Alcuni nomi, tuttavia, sono già trapelati negli scorsi giorni dai giornali di CH-Media. Dovrebbero essere dunque presenti il vicecancelliere tedesco Robert Habeck, così come il ministro degli esteri del Qatar Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani. Attesi inoltre il primo ministro del Kuwait, Ahmed Nawaf Al-Ahmad Al-Sabah, il ministro degli esteri dell’Arabia Saudita, il principe Faisal bin Farhan Al Saud, e il ministro dell’economia francese, Bruno Le Maire.
In dubbio la presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Qualche giorno fa ha detto che il suo governo si sta preparando a partecipare al Wef, ma è rimasto vago sulla sua partecipazione di persona o virtuale.
Grande assente al Wef, il presidente statunitense Joe Biden così come la sua vice Kamala Harris o il Segretario di Stato Antony Blinken. Gli Usa saranno rappresentati da John Kerry, inviato speciale del presidente Biden per il clima e dal ministro del lavoro Martin J. Walsh. Presenti anche il direttore dell’Fbi Christopher Wray, la coordinatrice dei servizi segreti Avril Haines, la ministra dello sviluppo Samantha Power e diversi senatori e rappresentati della Camera.
Tornando in Europa, è stata confermata la presenza della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e del cancelliere tedesco Olaf Scholz.
Secondo il South China Morning Post, a Davos ci sarà anche il vice premier cinese Liu He, non è chiaro se Liu abbia intenzione di incontrare altri leader e alti dirigenti aziendali durante il suo viaggio.
Consiglio federale quasi al completo
Per quanto riguarda il Consiglio federale, a eccezione della nuova ministra di giustizia e polizia, Elisabeth Baume—Schneider, tutti i suoi membri dovrebbero essere presenti. Per esempio, sempre secondo le informazioni diffuse dai giornali di CH-Media, il neo-consigliere federale Albert Rösti terrà un vertice sull’energia durante il Wef. Ma i dettagli saranno forniti solo nei prossimi giorni, poiché la pianificazione potrebbe cambiare in fretta.
Wef: mobilitato l’esercito
Mobilitato anche l’esercito per sostenere le autorità civili del Cantone dei Grigioni nello svolgimento dei compiti di sicurezza relativi all’incontro annuale che si svolgerà dal 16 al 20 gennaio. Stando al Dipartimento federale della difesa (Ddps) nelle operazioni saranno impiegati fino a un massimo di 5’000 militari. Parte di questi, lavoreranno direttamente nel Comune di Davos. Un’altra parte si occuperà di proteggere le infrastrutture e fornirà prestazioni in tutta la Svizzera negli ambiti di competenza delle Forze aeree, della logistica e dell’aiuto alla condotta.
L’esercito presterà servizio a partire dal 10 e fino al 26 gennaio 2023. Sarà inoltre garantito il servizio di polizia aerea, con l’aiuto dei partner austriaci e italiani. Le Forze aeree effettueranno anche voli di sorveglianza a favore del Cantone dei Grigioni e trasporti aerei di persone protette in virtù del diritto internazionale su incarico della Confederazione.
Davos, limitazione spazio aereo
Le limitazioni dello spazio aereo sopra Davos saranno in vigore venerdì 13 gennaio 2023, dalle 10 alle 17 (ora locale), e da lunedì 16 gennaio 2023, dalle ore 8 (ora locale), al più tardi fino a sabato 21 gennaio 2023 alle 17 (ora locale). I decolli e gli atterraggi agli aerodromi regionali e gli eliporti verranno disciplinati secondo regole e procedure particolari elaborate dalle Forze aeree in collaborazione con l’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC). Tutti i voli saranno soggetti ad autorizzazione. L’accreditamento dei piloti e degli aeromobili costituisce il presupposto per tale autorizzazione.
Anche quest’anno un limitato numero di visitatori del WEF potrà atterrare direttamente a Dübendorf, dove saranno eseguiti controlli di persone ed effettuate procedure doganali secondo le direttive di Schengen.
Previste manifestazioni
Non tutti però sono contenti dell’iniziativa. Si aspettano infatti anche diverse proteste. Il comune di Davos, negli scorsi giorni, aveva segnalato due richieste di manifestazioni, avanzate dalla JUSO Graubünden (GISO Grigioni) e dal collettivo “Strike Wef”. La prima organizzerà un comizio domenica 15 gennaio, nella piazza del municipio di Davos, la seconda ha pianificato un’ “escursione invernale per la giustizia climatica”, da Klüblis via Klosters a Davos, tra il 14 e il 15 gennaio. Lo scopo è camminare contro il capitalismo, la crisi climatica e la crescente ingiustizia nel mondo.
Salgono i prezzi degli affitti
Intanto chi vuole soggiornare nella cittadina grigionese dal 16 al 20 gennaio sarà costretto a sborsare diverse migliaia di franchi. Sabato la Schweiz am Wochenende ha reso noto che un semplice monolocale per tre notti può arrivare a costare fino a 2’600 franchi a notte. Includendo tasse di servizio e spese per la pulizia, l’importo sale a 15 mila franchi complessivi per le cinque notti necessarie per assistere all’evento. Prezzi ben diversi rispetto al solito: a febbraio per lo stesso monolocale si pagano 150 franchi per notte.
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