Prenderanno parte 52 capi di Stato e di governo e 19 banchieri.
Si apre oggi il sipario sul World Economic Forum che fino a venerdì 20 gennaio sarà ospitato a Davos. L’iniziativa, giunta alla 53esima edizione, torna dopo due anni di pandemia, completamente in presenza. «La cooperazione in un mondo frammentato» è il tema scelto per quest’anno, con 450 panel e 2’700 partecipanti provenienti da 130 Paesi, fra cui 52 fra capi di Stato e di governo e 19 banchieri.
Al centro dei dibattiti la guerra in Ucraina, ma anche economia, energia, clima e sicurezza. E nonostante l’assenza di grandi capi di governo come il presidente Usa Joe Biden, il cinese Xi Jiping, il francese Emmanuel Macron e il premier britannico Rishi Sunak, anche la politica e i colloqui bilaterali saranno al centro di questa edizione.
Tra i presenti, invece, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente polacco Andrzej Duda, il presidente sera Aleksandar Vucic, il primo ministro spagnolo Petro Sanchez e quello olandese Marke Ruttle.
Ucraina al centro del Wef
L’Ucraina sarà al centro dei colloqui al Wef, tanto è vero che vi sarà un panel dedicato, intitolato «In difesa dell’Europa». La Svizzera svolgerà un ruolo poi fondamentale: il consigliere federale, Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), insieme a rappresentanti della Gran Bretagna e dell’Ucraina, terrà l’evento del passaggio delle consegne (handover) dell’Ukraine Recovery Conference «From Lugano to London».
A rappresentare Kiev, non ci sarà il presidente Volodymyr Zelensky che - come l’anno scorso - interverrà in videoconferenza, ma la vice premier e ministra dell’Economia, Yuliaia Svyrydenko, il vice premier Mykhailo Fedorov e il sindaco di Kiev, Vitaly Klitschko. Al panel è attesa la partecipazione del presidente polacco Duda e del presidente lituano, Gitanas Nauseda. È infine atteso un discorso di sostegno a Kiev, da parte del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.
I Big presenti
Non mancherà poi la presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen, il cui intervento è particolarmente atteso.
Biden, come anticipato, sarà assente. Ma la delegazione Usa potrà vantare la presenza del presidente per il clima John F.Kerry, il direttore del FBI Christopeh Wray, la direttrice della US National Intellingence Avril Haines, ma anche Davide Solomon, ceo di Goldaman Sachs e Andy Lassy, ceo di Amazon.
Tra i nomi più importanti figura anche quello del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres e della presidente della Banca centrale europea (Bce) Christine Lagarde. Presenti pure il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, così come il presidente dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, Negozi Okonjo-Iweala e la direttrice del Fondo monetario internazionale Kristalina Georgieva.
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Presenti anche i rappresentanti di Arabia Saudita e Emirati Arabi
Non dimentichiamo poi i rappresentanti di Arabia Saudita ed Emirati Arabi. Da Riad, il principe Faisal Bin Farhan Al Saud, ministro degli Affari Esteri del regno. La delegazione avrà il compito di illustrare i processi compiuti nell’ambito della Visione Saudita 2030.
Gli Emirati Arabi Uniti saranno guidati dal vice premier e ministro delle Finanze sceicco Maktoum bin Mohammed bin Rashid Al Maktoum, con il supporti di numerosi ministri e manager.
Grande assente: la Russia
Alla 53esima edizione del Wef, mancherà la Russia. L’anno scorso, a seguito dell’invasione dell’Ucraina, erano stati congelati i rapporti. In una dichiarazione scritta, sia il fondatore Klaus Schwab che il presidente del Web Børge Brende avevano ribadito “la piena solidarietà al popolo ucraino e con tutti coloro che stanno soffrendo ingiustamente per questa guerra totalmente inaccettabile”.
Fotografia: Impressions from the World Economic Forum Annual Meeting 2023 in Davos-Klosters, Switzerland, 13 January. Copyright: World Economic Forum/Pascal Bitz
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