World Economic Forum: la crisi climatica è la minaccia numero uno

Laura Bordoli

12 Gennaio 2022 - 16:55

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Secondo il rapporto del WEF, per il mondo della finanza, è il clima il pericolo numero uno per il futuro. Seguono, oltre alla pandemia, l’aumento delle divisioni sociali, l’impennata dei rischi informatici e una ripresa globale che si preannuncia volatile e irregolare.

World Economic Forum: la crisi climatica è la minaccia numero uno

La crisi climatica, l’aumento delle divisioni sociali, l’impennata dei rischi informatici e una ripresa economica volatile e irregolare nei prossimi tre anni sono i rischi globali principali secondo il rapporto pubblicato dal World Economic Forum (WEF).
Tuttavia, pur se ancora in mezzo a una emergenza sanitaria senza precedenti, per il mondo della finanza e dell’economia globale, è il clima il pericolo numero uno negli anni a venire.
In questa prospettiva, la Svizzera è già un passo avanti e ha fissato le regole per una finanza rispettosa del pianeta.

In particolare, il sondaggio, condotto a livello globale, vede solo un esperto su sei ottimista e solo uno su dieci che pronostica un’accelerazione della ripresa globale.
Per risolvere le sfide globali messe in evidenza dal sondaggio, i leader mondiali dovranno adottare un approccio coordinato. Infatti, la collaborazione all’interno delle singole società e nella comunità internazionale sarà fondamentale per garantire una ripresa globale più rapida e uniforme.

La crisi climatica

La crisi climatica e l’eventuale inazione sul fronte climatico rappresentano la principale minaccia a lungo termine per il pianeta e potrebbero essere quella con impatti ambientali e economici più gravi per il prossimo decennio.
Episodi catastrofici, il fallimento delle politiche ambientali, la perdita di biodiversità, la crisi delle risorse naturali e i danni all’ambiente da parte dell’uomo sono i problemi principali di cui occuparsi.
Governi, imprese e società si trovano sempre più sotto pressione per prevenire le conseguenze più gravi.
In particolare, per le aziende, si rende pertanto sempre più pressante la necessità di abbracciare i principi ESG all’interno della propria attività e di navigare al meglio la fase di transizione energetica ormai avviata.

La pandemia

Il documento guarda anche ai rischi posti dalla situazione economica, collegati direttamente alla pandemia.
Nello specifico, le diseguaglianze nella somministrazione dei vaccini, con solo il 6% della popolazione vaccinata nei 52 paesi più poveri dove vive il 20% della popolazione mondiale, e la conseguente disomogeneità nella ripresa economica rischiano di aggravare le fratture sociali e le tensioni geopolitiche già presenti.
Il terremoto posto dalla pandemia sul fronte sanitario rischia dunque di peggiorare la tenuta sociale creando tensioni proprio quando la collaborazione all’interno della società, e della comunità internazionale, è fondamentale per assicurare una ripresa globale più rapida.

Come si legge nel documento ufficiale, la prospettiva economica del pianeta si conferma dunque debole: "Si prevede che da oggi al 2024 l’economia globale subirà una flessione del 2,3% rispetto a quello che sarebbe stato il suo valore in assenza della pandemia. I rischi maggiormente rilevanti sono l’aumento dei prezzi delle materie prime, l’inflazione e l’indebitamento. Inoltre, dopo l’ennesima impennata di casi a fine 2021, il COVID-19 continua a soffocare la capacità dei Paesi di promuovere una ripresa duratura".

Bolle finanziarie e crisi del debito

Sempre sul piano economico, il «Global Risk Report 2022» avverte del rischio che esplodano le bolle finanziarie dovute alle valutazioni gonfiate di alcuni attivi.
Si parla anche della crisi del debito, che ha raggiunto nuovi record a livello globale.
Entrambi i temi fronteggiano un’inversione di tendenza da parte delle banche centrali verso la stretta monetaria, con le decisioni della Federal Reserve che rischiano di pesare per i paesi emergenti.

Sicurezza informatica e space economy

Non manca, infine, il problema della crescente dipendenza dai sistemi digitali, intensificata negli ultimi due anni con la digitalizzazione di molti settori e il telelavoro, che ha innalzato i rischi sul fronte della sicurezza informatica.
In particolare, nel 2020, gli attacchi digitali di malware e ransomware sono aumentati rispettivamente del 358% e 435%, superando la capacità delle società di prevenirle o di rispondervi in modo efficace.
Inoltre, nell’ambito della space economy, c’è mancanza di regole condivise in una competizione sempre più serrata tra aziende e Paesi che potrebbe provocare un rischio di collisioni nella corsa allo spazio, con la proliferazione di detriti con impatto sulle orbite che ospitano infrastrutture fondamentali per la Terra, oltre a innescare tensioni internazionali.

Non è troppo tardi, tuttavia, per governi e aziende per intervenire sui rischi che devono affrontare e promuovere una transizione innovativa, decisa e inclusiva che protegga economie e popolazioni.

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