Xi Jinping eletto per la terza volta alla guida della Cina. Putin si congratula

Chiara De Carli

10 Marzo 2023 - 10:28

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Al potere già da dieci, l’ormai 70enne Xi Jinping è stato confermato a capo della nazione per altri cinque anni.

Xi Jinping eletto per la terza volta alla guida della Cina. Putin si congratula

Xi Jinping si è assicurato per la terza volta consecutiva il mandato per governare per altri cinque anni la Repubblica popolare cinese. Si tratta della prima volta nella storia della nazione.
Venerdì i quasi 3mila membri del Parlamento cinese, ovvero il Congresso Nazionale del Popolo (Anp), lo hanno votato ancora una volta, confermandolo formalmente presidente della Commissione militare centrale. In una corsa in cui era l’unico candidato.
Durante il 20esimo Congresso Nazionale del Partito Comunista che si è svolto l’ottobre scorso, aveva consolidato il suo controllo sul partito, ponendo uomini a lui leali nella cerchia più alta della leadership.
Il discorso di Xi è atteso per lunedì, alla cerimonia di chiusura della riunione parlamentare. Il Congresso nazionale del popolo ha poi eletto formalmente vicepresidente Han Zheng, precedentemente vice premier esecutivo.
Non sono tardate ad arrivare le congratulazioni da parte del presidente russo Vladimir Putin: «Siamo sicuri che continueremo a coordinare il lavoro congiunto sulle più importanti questioni regionali e internazionali - recita il messaggio diffuso dalla Tass -. La Russia apprezza molto il vostro contributo personale al rafforzamento delle relazioni tra i nostri Paesi».

Al potere da 15 anni

Ormai un decennio fa, Xi Jinping assumeva il comando della Repubblica Popolare Cinese, e da allora l’ha portata verso una direzione più autoritaria.
Era il 2013 ed esattamente cinque anni dopo, nel 2018, ha deciso di abolire i limiti di mandato. È diventato di fatto il leader più potente e longevo dalla Cina dai tempi di Mao Zedong, il fondatore della Repubblica popolare.
Xi Jinping viene dunque confermato alla guida della nazione in un contesto in cui le relazioni internazionali sono sempre più tese, a cominciare dalle continue e reciproche provocazioni tra Washington su Taiwan e il sostegno alla Russia.
Tra le altre sfide, sul tavolo c’è quella della crescita economica: dopo due anni di politica zero Covid, la seconda potenza economica mondiale è chiamata a riconquistare la fiducia di consumatori e imprese e a risollevare la debole domanda di esportazioni cinesi. Nel 2022, il pil si è infatti attestato al 3%, uno dei peggiori risultati degli ultimi decenni. Intanto, qualche giorno fa, il Parlamento ha fissato l’obiettivo di crescita per l’anno in corso, solamente al 5%.

Ristrutturazione del Consiglio di Stato

Venerdì è stata inoltre approvata una proposta di ristrutturazione del Consiglio di Stato, il massimo organo esecutivo del governo cinese. Pechino prevede quindi di revisionare il proprio sistema di regolamentazione finanziaria, consolidando gli aspetti della banca centrale e dell’autorità di regolamentazione dei titoli in nuova nuova entità, eliminando al contempo l’attuale regolamentazione bancaria, si legge nella bozza.
La ristrutturazione contempla dunque l’istituzione di una National Financial Regulatory Administration, che sostituirà la China Banking and Insurance Regulatory Commission e ne amplierà il ruolo.

«Le riforme normative della Cina - , ha affermato in una nota David Yin, vicepresidente, senior credit officer, alla Moody’s Investors Service - rafforzeranno la capacità delle autorità di regolamentazione di stabilire e applicare un quadro normativo unificato, oltre a ridurre lo spazio per l’arbitraggio normativo».

Settore finanziario sempre più controllato

Il nuovo regolatore è destinato a supervisionare la maggior parte del settore finanziario, fatta eccezione per il settore dei titoli. Dunque protezione dei consumatori finanziari, rafforzamento della gestione del rischio e gestioni delle volazioni della legge.

«Inoltre - continua Yin - la riforma mira a rafforzare il controllo del governo centrale sulla regolamentazione finanziaria a livello di governo locale, il che migliorerà l’applicazione della regolamentazione e ridurrà l’influenza dei governi locali sulle istituzioni finanziarie».

Responsabilità centralizzate

Le responsabilità di protezione degli investitori della China Securities Regulatory Commission e della People’s Bank of China per la protezione dei consumatori finanziari, nonché la regolamentazione delle holding finanziarie e di altri gruppi, sono destinate a passare al nuovo regolatore finanziario.
Nella bozza si legge inoltre di un nuovo Ufficio dati nazionale, per coordinare la creazione di un sistema di dati per il Paese e per promuovere lo sviluppo dell’economia digitale, con servizi basati su internet. Opererà sotto la National Development and Reform Commision, ovvero il dipartimento di pianificazione economica del Consiglio di Stato, e assumerà inoltre la responsabilità del regolatore della sicurezza informatica.

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# Cina

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