Alex Bellini illustrerà come ognuno di noi possa contribuire allo sviluppo sostenibile del nostro pianeta verso un nuovo mondo.
La ricerca dei limiti può spingere a grandi imprese.
È questa consapevolezza che, nel corso degli ultimi venti anni di grandi sfide, ha portato Alex Bellini a diventare esploratore.
Ma ogni volta, lo ha fatto non tanto per il fascino del traguardo o della performance sportiva quanto per l’esigenza vitale di conoscere sé stesso, le proprie risorse e i propri limiti.
Sviluppo sostenibile
Attraverso il racconto delle sue straordinarie esperienze, Alex Bellini illustrerà come ognuno di noi possa contribuire allo sviluppo sostenibile del nostro pianeta verso un nuovo mondo.
Alex Bellini è nato ad Aprica (Sondrio) nel 1978. È dalle montagne che impara la sua prima lezione: aggrapparsi alla roccia e tenere duro, sempre alla ricerca di un punto d’appoggio, anche quando il supporto sembra mancare. È questa filosofia che lo ha spinto a partire dal 2000 ad esplorare gli ambienti più ostili del nostro pianeta.
La prima avventura di Alex è nel 2001 alla Marathon des Sables, una maratona di 250 chilometri nel deserto del Sahara.
L’anno successivo partecipa all’Alaska Ultrasport, una corsa in cui trascina la sua slitta per 2000 chilometri fino a Nome.
La sabbia, il ghiaccio e poi il mare: nel 2005 attraversa il Mediterraneo e l’Oceano Atlantico per 11.000 km remando in solitaria per 7 mesi e mezzo.
Ogni avventura permette ad Alex di ridefinire il concetto stesso di "possibile", continuando a metterlo in discussione.
Quando si inizia un cammino si sa da dove si parte, non dove si arriva. Alex, ispirato e guidato dalla moglie Francesca, inizia gradualmente ad alzare lo sguardo: da sé stesso all’ambiente che circonda tutti noi.
La prima testimonianza coincide con l’attraversamento invernale del Vatnajokull, il ghiacciaio più grande d’Europa che il riscaldamento globale probabilmente scioglierà entro la fine di questo secolo.
Il 2019 segna l’inizio di un altro progetto voluto e co-ideato con la moglie, dal forte carattere ambientale: navigare i dieci fiumi più inquinati di plastica al mondo per promuovere un nuovo senso di comprensione per questi ecosistemi, così delicati ma così vitali, sui quali scorre il 90% dei rifiuti plastici di origine terrestre che inquinano gli oceani.
L’uomo ha la possibilità di porre un freno alle catastrofi ambientali: secondo Alex, il primo passo consiste nel riconnettere l’essere umano alla natura. «Non possiamo prenderci cura di qualche cosa che non conosciamo o che non comprendiamo. In questo senso l’esplorazione non è un lusso, ma è un bisogno dell’essere umano».
Appuntamento per Venerdì 16 settembre 2022, ore 18.00
Campus SUPSI Mendrisio, Via Flora Ruchat-Roncati 15
Per questioni organizzative è gradita l’iscrizione tramite il seguente link:
http://www.supsi.ch/go/conferenza-bellini
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