Che cos’ha fatto Guglielmo Tell? Le gesta dell’eroe simbolo dell’indipendenza svizzera

Matteo Casari

30 Luglio 2022 - 09:34

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Il 1° agosto si festeggerà l’anniversario della nascita della Confederazione. Guglielmo Tell è senza dubbio considerato come uno degli eroi simbolo dell’indipendenza svizzera. Che cos’ha fatto il leggendario arciere per ottenere questo status ed essere ricordato ancora oggi?

Che cos'ha fatto Guglielmo Tell? Le gesta dell'eroe simbolo dell'indipendenza svizzera

La leggenda di Guglielmo Tell è una delle più celebri storie di origine svizzera, nonché una delle più famose dell’epoca medioevale. Le sue gesta hanno a che fare con gli albori dell’indipendenza svizzera. Di fatto la sua storia è ambientata a cavallo tra il XIII e il XIV secolo, all’incirca durante il periodo in cui venne stipulato il Patto confederale tra i tre “cantoni primitivi” (Uri, Svitto e Untervaldo), ovvero il momento che ancora oggi viene celebrato ogni primo di agosto in occasione della festa nazionale della Confederazione.

Chi era Guglielmo Tell?

Tell nacque a visse presumibilmente a Bürglen, un piccolo borgo nel Canton Uri. Prima di divenire il famoso eroe, Tell era un padre di famiglia e un abilissimo cacciatore, che sapeva utilizzare con maestria la balestra. A quell’epoca era ancora in vigore il dominio austriaco, per cui la gente locale doveva sottostare alle leggi dell’Impero asburgico.
Era il 1307 quando Guglielmo, di passaggio per la città di Altdorf, passando per la piazza principale, ignorò il cappello imperiale che era stato innalzato sopra un’asta, e che stava ad indicare l’obbligo di inchinarsi durante il passaggio. A causa della sua negligenza, il cacciatore fu imprigionato e citato in piazza, davanti al balivo e amministratore locale degli Asburgo Albrecht Gessler.

La leggendaria prova della freccia e la mela

Il balivo volle prendersi gioco di Tell, che era già abbastanza noto tra la gente grazie alla sua abilità con le frecce, per cui gli propose una sfida apparentemente impossibile: pose una mela sopra la testa del figlio a una distanza di duecento piedi da lui, e in caso in cui non fosse riuscito a colpirla o avesse colpito il figlio, avrebbe dovuto pagare con la morte. Grazie alla sua abilità l’impresa riuscì, ma quando venne scoperto nascondere un’altra freccia pronta a essere scagliata contro il signore austriaco, Tell venne rinchiuso nella remota fortezza di Küssnacht, sul Lago dei Quattro Cantoni.

Simbolo d’indipendenza svizzera

Successivamente si scatenò una tempesta sul lago, e i carcerieri liberarono Guglielmo tenuto prigioniero, in quanto era l’unico in grado di manovrare il timone di una barca. Una volta arrivato a riva, l’arciere scappò via dall’imbarcazione lasciando affondare il resto dei carcerieri liberandosi. Dopo tre giorni, l’eroe arciere tese un’imboscata nascondendosi dietro un albero sulla celebre “Via cava”, che collega il Gottardo a Zurigo, e si vendicò trafiggendo Gessler con una freccia, dando vita a uno dei primi passi verso la liberazione della Svizzera. Si narra poi che l’eroe divenne un simbolo dell’indipendenza continuando ad assaltare fortezze e guidare ribellioni per la libertà della futura Confederazione.

Guglielmo Tell è veramente esistito?

Ancora oggi esistono molte dispute sulla reale esistenza di Guglielmo Tell. Molti dati della leggenda risultano molto accurati, soprattutto a livello temporale. Tuttavia non esistono abbastanza prove tangibili che l’eroe per antonomasia dell’indipendenza svizzera fu realmente esistito in passato.
La sua influenza culturale è stata però senza dubbio molto importante e influente nel tempo per la cultura svizzera e non solo: oltre alla celebre opera lirica del 1829 di Gioacchino Rossini che porta il suo nome, le vicende di Tell sono state il soggetto di numerose opere teatrali, letterarie, artistiche e cinematografiche.

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