I sistemi elettorali sono i meccanismi per fare in modo di trasformare i voti del popolo in un parlamento o in un governo. Questi sono molto diversi nei vari Paesi, e si basano su principi articolati che per essere compresi a pieno richiedono una conoscenza da parte dei cittadini di concetti e terminologie complessi. In questo articolo andremo a scoprire la differenza tra collegio uninominale e plurinominale.
Il sistema elettorale di un Paese si basa su dinamiche e regole complesse, spesso difficili da comprendere. Partendo dal voto dei cittadini, si devono poi seguire una serie di procedure per poter giungere alla formazione di un parlamento o di un governo. I sistemi sono molto variabili tra i vari Paesi, e spesso differiscono anche all’interno di uno stesso paese nei vari contesti di elezione. Certe terminologie, come la differenza tra collegio uninominale e plurinominale, risultano difficili da comprendere, perciò per comprendere meglio questa distinzione troverai le informazioni che cerchi nel resto dell’articolo.
Il sistema elettorale
Il sistema elettorale è l’insieme di regole che si adottano in una democrazia, che a partire dalle preferenze del voto dei cittadini permette la formazione di un parlamento. Viene solitamente definito e regolato dalla legge elettorale. Esistono due categorie principali di sistemi elettorali:
- Sistema maggioritario: pensato per limitare fortemente, o eventualmente eliminare, la rappresentanza della minoranza. Il concetto su cui si basa questo concetto è che chi vince, indipendentemente dal distacco dagli altri partecipanti, ha la garanzia di governare. Le minoranze in questo sistema hanno un ruolo marginale, se non nullo, anche se ricevono percentuali di preferenza significative.
- Sistema proporzionale: ambisce a costruire un parlamento che sia il più rappresentativo possibile del voto degli elettori. Questo significa che l’assegnazione dei seggi di un parlamento sarà distribuito proporzionalmente in base ai risultati percentuali delle elezioni. Questo significa che se un partito viene votato dal 20% dei votanti, otterrà il 20% dei seggi del parlamento. Non sempre il concetto è così semplice, dato che in molti contesti serve raggiungere delle percentuali comunque sostanziali per entrare a far parte del parlamento.
I collegi uninominali
Un collegio elettorale è una sezione corrispondente a una porzione da territorio che può racchiudere più comuni confinanti oppure più quartieri se si parla di una grande città. Ogni collegio funge come terreno da gioco per i vari candidati, dal quale possono uscire un numero predefinito di vincitori. I collegi possono essere di due tipi:
Nei collegi uninominali si presentano vari candidati i quali si scontrano tutti l’uno contro l’altro. Il metodo di selezione è relativo al sistema maggioritario, dove i candidati che ottengono i maggiori voti escono vincenti. In certi Paesi, questo tipo di collegi sono caratterizzati dalla necessità di vincere per maggioranza assoluta, la quale non può sempre essere raggiunta immediatamente. Per questa ragione questi metodi possono fare uso di più turni di votazione, basati sul principio del ballottaggio.
I collegi plurinominali
Questo secondo tipo di collegi possono essere organizzati secondo vari approcci, ma tendenzialmente tutti funzionano sulla base di una lista di candidati, i quali si sfidano secondo il concetto di sistema proporzionale. La particolarità di questo collego è quella per la quale gli elettorali hanno diritto a fornire più di una preferenza. Le liste sono presentate dai partiti, che possono presentarle a ordine libero, nei quali i cittadini possono ordinare a loro piacimento i candidati secondo la loro preferenza, oppure a ordine chiuso, preselezionato dai partiti.
Varianti più complesse di questo genere riguardano diversi metodi di votazione. Oltre al sistema già spiegato basato sulle liste di partito, esiste il voto singolo trasferibile, voto singolo non trasferibile, voto cumulativo e voto limitato.
In genere, si presuppone che nei collegi uninominali è più difficile vincere, dato che il sistema maggioritario su cui si basano questi collegi preclude la rappresentanza di candidati meno votati, anche se possiedono percentuali rilevanti di consensi.
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