Il colosso alimentare Nestlé ha reso pubblica la propria road map per raggiungere l’obiettivo 0 emissioni entro il 2050. Greenpeace però non risparmia le sue critiche alla multinazionale vodese.
I vertici di Nestlé hanno fissato ufficialmente gli obiettivi della società in termini di impatto ambientale. La notizia è stata data dal Presidente del consiglio di amministrazione Paul Bulcke nel corso di un’intervista rilasciata alla Neue Zürcher Zeitung. Il colosso di Vevey si impegna ad eliminare dai suoi impianti le emissioni di gas nocivi entro il 2050. Questa decisione non sembra però aver addolcito il giudizio che numerose associazioni ambientaliste hanno di Nestlé. Nella serata di mercoledì si sono verificate azioni di protesta da parte di alcuni esponenti di Greenpeace.
Ma cosa è successo di preciso?
L’annuncio di Bulcke non addolcisce gli animi
La protesta di Greenpeace ha avuto luogo presso gli uffici Nestlé di Tour-de-Peilz, nel Canton Vaud, non molto distante dalla sede principale della multinazionale a Vevey.
Gli attivisti hanno proiettato sulle facciate del palazzo, sotto il logo della compagna, slogan come "Stop Single Use, go Reuse" (basta con il monouso, via al riciclo) e "Nestlé stop feeding the world with plastic" (Nestlé smettila di nutrire il mondo con la plastica).
Da anni Greenpeace recrimina a Nestlé di non fare abbastanza per incentivare il riutilizzo dei materiali riciclabili. A detta degli attivisti, la multinazionale di Vevey starebbe quindi portando avanti una politica disastrosa per l’ambiente.
Stando ai dati in possesso di Greenpeace, nello scorso hanno la multinazionale avrebbe utilizzato circa 1.300.000 tonnellate di imballaggi di plastica. Di tutta la plastica utilizzata, solamente l’1% sarebbe destinata ad essere riciclata.
Il piano di Nestlé per riconquistare la fiducia dell’opinione pubblica
Nestlé ovviamente respinge le accuse mosse dagli ambientalisti, e risponde con un piano di chiara impronta ecologista, suddiviso in due fasi. Durante la prima fase, sono previsti investimenti di 3,2 miliardi di Franchi Svizzeri per la protezione del clima. La dead line di questa prima fase è fissata al 2025. Non sono ancora chiari i dettagli relativi l’avvio della seconda fase, ma è plausibili che potrebbero essere decisi in un secondo momento.
Stando alle parole di Bulcke, gli azionisti avranno la possibilità di esprimersi riguardo il piano climatico.
Per i vertici di Nestlé, questo nuovo piano rappresenta non solo un’occasione per riconquistare la fiducia dell’opinione pubblica in tema di protezione dell’ambiente, ma anche un investimento redditizio per incrementare la redditività della compagnia.
Per il momento, i mercati finanziari sembrano aver reagito positivamente a questo annuncio. Alla Borsa di Zurigo il titolo Nestlé registra un rialzo pari allo 0,52%, attestandosi a 107,88 CHF per azioni, dopo aver toccato un picco di 108 CHF. Nel corso della precedente chiusura si era fermato a quota 107,32 CHF per azione.
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