Sono molto apprezzati per la loro comodità, convenienza e sostenibilità. Eppure i monopattini elettrici risultano spesso problematici e pericolosi, specialmente in città. Quanti incidenti accadono nel nostro Paese?
Con un referendum popolare, Parigi ha deciso di mettere al bando i monopattini elettrici a noleggio. La ragione? Causavano troppi incidenti ed erano pericolosi nel traffico cittadino. La micromobilità elettrica sta crescendo di popolarità in molte zone del mondo, ssoprattutto grazie alla sua comodità e al fatto che contribuisce a contenre traffico e inquinamento.
Ma i vantaggi sono più importanti della sicurezza sulle strade? E come si posiziona la Svizzera nei confronti di questa tendenza? Ecco i risultati della nostra inchiesta.
La micromobilità elettrica piace
Leggeri, agili, comodi e soprattutto economici. I monopattini elettrici stanno rivoluzionando il mondo della micromobilità e non solo. In un periodo in cui l’attenzione verso l’ambiente riveste un ruolo chiave, l’introduzione di un mezzo di trasporto ecologico e accessibile a tutti si è subito rivelato vincente.
In particolare, la formula apprezzata dal pubblico è quella del noleggio: con una spesa di pochi centesimi al minuto, i cittadini possono velocizzare lo spostamento abbandonando il monopattino dove preferiscono. Molto diffusa nelle grandi città europee, questa abitudine sta prendendo piede anche in Svizzera, soprattutto a Zurigo, Basilea e Winterthur, ma non ci sarà da stupirsi se dovesse raggiungere anche altre località elvetiche.
Parigi ferma i monopattini a noleggio
Lo sharing di questi veicoli ne ha accresciuto la popolarità in maniera esponenziale. Di conseguenza, anche gli aspetti negativi sono diventati più frequenti, come incidenti e problemi di copertura assicurativa.
A causa di ciò, i monopattini elettrici, in seguito al loro boom, sono diventati sempre di più argomento di dibattiti e controversie, spesso perché non regolamentati a dovere dalle leggi di mobilità dei vari Paesi, rendendoli imprevedibili nel traffico. A livello tecnico, di norme di sicurezza o di copertura assicurativa, in questi ultimi anni si sono verificati moltissimi problemi e cambi di regole nell’ambito della micromobilità.
Una svolta storica in questo campo è appena avvenuta in quel di Parigi, con una posizione forte presa dall’amministrazione comunale della capitale francese. In seguito a un referendum popolare, domenica la popolazione ha votato per il divieto dei monopattini elettrici a noleggio. Il risultato ha parlato chiaro: ben l’89% dei voti espressi si è detta favore dell’abolizione, e così dal prossimo 1° settembre sarà addio a questi veicoli nella città della Torre Eiffel. Per dovere di cronaca, va anche detto che al voto ha partecipato solo il 6,7% dei parigini iscritti nelle liste elettorali, pari cioè al 4,2% della popolazione cittadina.
Le regole in Svizzera
Nel contesto europeo e mondiale, il nostro Paese può vantare una delle regolamentazioni più datate e dettagliate in assoluto. La Svizzera ha regolamentato l’uso della micromobilità molto presto, tramite una legge relativamente flessibile e che consente di utilizzare una gamma abbastanza ampia di prodotti purché soddisfino i criteri di certificazione.
Tuttavia, in seguito alla forte diffusione di questi mezzi, anche da noi queste norme sono state adattate specificamente per gli e-scooter, per i quali oggi esistono regole specifiche e precise.
I monopattini elettrici vengono considerati come “veicoli di tendenza”, ovvero dei mezzi che nascono come “passatempi” o attività ludiche e che ora sono a tutti gli effetti dei veicoli di trasporto. In questa categoria rientrano anche skateboard, segway o hoverboard. Allo stesso tempo, possedendo una trazione a motore elettrico, gli e-scooter fanno parte della categoria dei ciclomotori leggeri.
Velocità, obbligo del casco e altre norme
Ecco una panoramica delle regole essenziali degli "e-scooter", come vengono anche chiamati i monopattini, secondo la normativa svizzera:
- Innanzitutto i monopattini elettrici possono avere una velocità massima di 20km/h per costruzione, che può salire fino a 25 km/h in caso di pedalata assistita
- La potenza massima consentita è di 0,5 kW
- Il massimo di posti disponibili è di 2, solo se provvisto di pedali
- L’illuminazione è obbligatoria, e dev’essere una luce fissa, bianca davanti e rossa dietro
- I catarifrangenti sono tassativi sul lato posteriore, di colore rosso e dall’area di 10cm2
- I freni devono essere 2, uno per ruota
- I pedali non sono richiesti, obbligatori solo per veicoli con pedalata assistita
- Deve essere installato un segnalatore acustico, che sia un campanello o un altro tipo di avviso
- L’immatricolazione non è necessaria
- La licenza di condurre M o G è richiesta soltanto per i conducenti di età compresa tra i 14 e i 16 anni, dopodiché non è più obbligatoria
- Divieto di circolare su marciapiedi e zone pedonali, salvo diversa segnalazione
- Il casco non è obbligatorio ma fortemente consigliato
- Non è richiesto alcuno specchietto retrovisore
Paese che vai, norme che trovi
Le regole tuttavia sono molto diverse nei vari Paesi. Per esempio in Spagna il casco è obbligatorio per tutte le età o la velocità massima in Francia e Austria è di 25 km/h. Si avvertono quindi i cittadini elvetici all’estero di consultare le norme di ogni Stato prima di sfruttare la micromobilità elettrica.
I monopattini elettrici sono pericolosi?
Purtroppo a volte nemmeno una regolamentazione adeguata e la sensibilizzazione della sicurezza stradale basta a ridurre a zero i rischi sulle strade. Anche in Svizzera gli incidenti che coinvolgono i monopattini elettrici sono una problematica in crescita, che va di pari passo con la popolarità di questi mezzi.
I dati dell’Ufficio prevenzione infortuni (UPI) delineano proprio questo scenario: Negli ultimi tre anni, i feriti gravi e i decessi in seguito a incidenti su e-scooter sono risultati in costante aumento. Nel 2020 i feriti gravi ammontavano a 55, per poi salire a 89 nel 2021 fino ai 114 dell’anno scorso. Le uniche 3 morti registrate nel nostro Paese su monopattini elettrici sono avvenute tutte nel 2022.
Per quanto riguarda la divisione per fasce d’età, quella compresa tra i 25 e i 44 anni risulta essere la più coinvolta in incidenti negli ultimi tre anni (130), seguita da quella 45/64 (75) e dai giovani tra i 18 e i 24 (26).
In Ticino pochi incidenti
Evidenze molto curiose si possono notare analizzando il numero di incidenti in base alla zona geografica degli ultimi tre anni, fornito dall’Ufficio prevenzione infortuni (UPI). La maggior parte degli infortuni sono avvenuti nella Svizzera tedesca, con ben 157 in tre anni. Al secondo posto si colloca la Svizzera romanda, con 97. All’ultimo posto si piazza il Ticino, con soltanto 4 infortuni negli ultimi tre anni.
Se però prendiamo il numero di incidenti con feriti in rapporto con la popolazione della regione, in questo caso è la Svizzera francese a segnare il dato più elevato, seguito da quella tedesca e con ancora terza quella italiana.
Responsabilità civile
Per la prima volta nel 2019 in Svizzera sono stati segnalati all’Ufficio federale delle strade (USTRA) degli incidenti in cui sono rimasti coinvolti dei monopattini elettrici. Insieme alle cifre relative agli incidenti verificatisi con monopattini tradizionali senza motore, le statistiche mostrano che in media ogni giorno in Svizzera una persona si infortuna in seguito a un incidente con un monopattino. Per cui non bisogna dimenticare di assicurarsi a dovere.
Sia per i proprietari di e-scooter che per i conducenti di quelli a noleggio l’assicurazione responsabilità civile privata è necessaria. In caso di incidente, infatti, i danni a terzi sono coperti dalla RC privata. In caso di incidente nella circolazione stradale con un monopattino elettrico, le prestazioni possono essere ridotte o non erogate affatto.
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