Il ricorso di un’azienda californiana, che denuncia una violazione di brevetto della tecnologia sanitaria, ha bloccato la vendita della Series 9 e Ultra 2: la parola passa ora alla corte d’appello.
Niente Apple Watch al polso, per ora. L’ultimissima moda della Series 9 e Ultra 2 non potrà ancora essere sfoggiata in America: complice una presunta violazione di brevetto, una denuncia presentata ormai due mesi fa e la decisione della commissione per il commercio di non revocare il provvedimento temporaneo di divieto di vendita da allora introdotto negli Stati Uniti. «Dopo attente consultazioni, l’ambasciatrice Tai ha deciso di non revocare la decisione dell’Itc».
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La denuncia della Masino Corporation
Ha avuto dunque ragione l’International Trade Commission, pare dire la nota rilasciara nelle scorse ore con cui, di fatto, l’amministrazione americana conferma il veto contro i due nuovi modelli che avrebbero copiato la tecnologia sanitaria della Masino Corporation, una ditta californiana specializzata nella misurazione dell’ossigeno nel sangue attraverso la lettura del battito. Dopo il blocco delle importazioni a ottobre, ecco lo stop operativo, disposto dalla rappresentante del dipartimento del Commercio Katherine Tai.
Un mercato da 17 miliardi di dollari
Apple confidava su una revisione della misura, contro la quale aveva subito presentato ricorso alla corte d’appello federale, lasciando negli store solo le immagini dei due modelli con accanto uno zero a indicare il prezzo. Secondo i legali dell’azienda di Cupertino, si tratta di una decisione che snatura l’andamento di un mercato da diciassette miliardi di dollari potenziali. «Noi siamo fortemente in disaccordo con la decisione della commissione e stiamo adottando tutte le misure per rendere disponibili il prima possibile per i nostri clienti negli Stati Uniti Apple Watch Series 9 e Apple Watch Ultra 2». Vale a dire, un documento di quindici pagine sul quale dovrà ora pronunciarsi, appunto, la corte d’appello, dopo il "silenzio" dell’amministrazione Biden.
Il danno e la beffa ai cittadini americani
Raramente situazioni di questo genere sono state ribaltate, ma i precedenti esistono ed è a questi che Apple affida le proprie speranze: come quando, nel 2013, Barack Obama revocò il divieto di importazione di alcuni modelli di iPhone e iPad "congelati" a seguito di un contenzioso con Samsung. Apple, del resto, nega fermamente di essersi comportata in maniera scorretta nei confronti di Masino e già a ottobre aveva presentato due controdenunce: i legali di Apple hanno infatti opposto, al di là del danno economico «irreparabile», il pericolo cui sono sottoposti gli americani, privati di uno strumento utile per misurare il loro stato di salute.
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