Stando a quanto riportato da Bloomberg, la banca zurighese sarebbe pronta a ridurre il proprio personale di 700 unità nel triennio 2021-2024.
Stando a quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, i vertici dell’istituto di credito svizzero UBS sarebbero sul punto di disporre un drastico taglio del personale impiegato nel nostro paese.
Lo scorso aprile i portavoce di UBS avevano annunciato un cospicuo taglio ai costi annuali pari a circa 1 Miliardo di Dollari statunitensi, che in Franchi svizzeri equivalgono a poco più di 900 Milioni. Secondo fonti di Bloomberg, anche il taglio del personale sarebbe incluso in questo piano.
I vertici dell’istituto di credito per il momento non confermano queste voci, sottolineando invece che negli ultimi anni UBS ha messo in atto un piano di assunzioni senza precedenti.
Analizziamo più nel dettaglio questa notizia.
Bloomberg: 700 licenziamenti nel piano di UBS per tagliare i costi annuali
Fonti di Bloomberg riferiscono che i futuri licenziamenti previsti da UBS nel triennio 2021-2024 interesseranno lavoratori e lavoratrici svizzeri senza distinzione gerarchica o di comparto.
Sempre da Bloomberg è stata avanzata l’ipotesi che vedrebbe questo taglio del personale incluso nel piano per ridurre i costi annuali, che era stato annunciato già lo scorso 27 aprile. In quell’occasione i vertici dell’istituto bancario di Zurigo avevano dichiarato di voler ridurre di 1 Miliardo di Dollari le spese annuali e finanziando con questa somma le future iniziative volte a favorire la crescita della società.
In quell’occasione erano già stati ipotizzati alcuni tagli al personale, ma non erano state fornite stime riguardanti i possibili posti di lavoro che si sarebbero persi. La replica dei vertici di UBS nei confronti dei numeri avanzati da Bloomberg non si è fatta attendere e in un comunicato i portavoce della società hanno riferito che al momento si preferisce non rivelare i dettagli riguardanti l’esatto numero dei posti di lavoro che saranno tagliati nei prossimi tre anni.
Queste dichiarazioni gettano pertanto ombra sui numeri forniti da Bloomberg.
Nel 2020 l’internalizzazione dei servizi ha portato UBS ad assumere più personale
Nonostante le voci sulle future perdite di poste di lavoro presso l’UBS, occorre sottolineare che l’istituto di credito è uscito da un anno caratterizzato da un notevole aumento delle assunzioni tra il personale svizzero.
Nell’anno della pandemia la percentuale di lavoratori e lavoratrici impiegati presso la banca è aumentato del 4%. Questo dato rappresenta uno dei più alti degli ultimi anni e a favorire le assunzione nel corso del 2020 è stata l’internalizzazione di alcuni servizi che in precedenza erano competenza di aziende esterne.
Negli scorsi mesi il nuovo numero uno di UBS Ralph Hamers, che nel novembre 2020 è subentrato al manager ticinese Sergio Ermotti , aveva espresso grande ottimismo nei confronti del processo di digitalizzazione che la banca intraprenderà nel prossimo triennio. Si potrebbe immaginare che forse sarà proprio la digitalizzazione una delle principali cause dei futuri tagli al personale.
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