ABB condannata per corruzione in Sudafrica. La multa è da 4 milioni di franchi

Chiara De Carli

2 Dicembre 2022 - 10:18

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Nel 2013 il gruppo aveva pagato ingenti somme al fine di accaparrarsi mandati per la costruzione della centrale a carbone di Kusile, in Sudafrica.

ABB condannata per corruzione in Sudafrica. La multa è da 4 milioni di franchi

Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha condannato la società ABB al pagamento di una multa di 4 milioni di franchi svizzeri, nell’ambito di un’inchiesta durata anni riguardo a un caso di corruzione in Sud Africa.
Il caso ebbe inizio nel 2013, quando alcuni collaboratori di ABB avevano instaurato uno schema di corruzione mediante pagamenti sproporzionati a imprese subappaltatrici al fine di aggiudicarsi mandati in relazione alla costruzione di una centrale elettrica a carbone a Kusile, in Sudafrica. Dietro commesse pari ad almeno 1,3 milioni di franchi svizzeri, la società ABB Sudafrica ha ottenuto appalti per un valore di almeno 200 milioni di dollari americani.

Pena massima 5 milioni di franchi

In Svizzera la pena massima consentita dalla legge per questo reato ammonta a 5 milioni di franchi svizzeri. La pena è stata attenuata tenuto conto della collaborazione da parte della società ABB. Si è prescisso da un risarcimento equivalente, poi chè la società ABB ancora nel 2020 ha versato una compensazione di 104 milioni di dollari americani al Sudafrica. Il MPC ha inoltre condannato la società ABB Management Services AG a pagare le spese procedurali pari a 50’000 franchi svizzeri.

La posizione di ABB

In un comunicato, il gruppo ha anche confermato l’accordo con la Procura federale. “ABB ha raggiunto un accordo completo e definitivo con il procuratore generale svizzero sulle rimanenti questioni relative al progetto Kusile in Sudafrica aggiudicato nel 2015”.
Oggi è prevista una risoluzione da parte del Department of Justice (DOJ) e della U.S. Securities and Exchange Commission e ABB non è in grado di dire se sarà raggiunto o meno un accordo con le autorità statunitensi. L’azienda ha poi espresso la speranza di “trovare una soluzione definitiva alle questioni in sospeso in questo caso nel prossimo futuro”.

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